Protezione civile, la costruzione delle nuove carceri. Perché nessuno ha parlato? Tutti compari?

di Marco Benedetto
Pubblicato il 22 Febbraio 2010 - 20:27| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

2 ottobre 2008, ore 14.00: Guido Bertolaso si allontana dal Salaria Sport Village di Roma, forse dopo un buon massaggio terapeutico

Ancora sullo scandalo della Protezione civile.

Quel che si legge sui giornali non è una sentenza di condanna, ma il frutto di indagini lunghe, laboriose e pazienti dei carabinieri e di alcuni magistrati, i quali hanno anche dovuto stringere i tempi nel momento in cui si sono resi conto che i sospettati stavano per trasferirsi all’estero. Forse, nuovi elementi di prova saranno acquisiti, ma non è detto che i giudici del Tribunale gli diano ragione.

Da Costituzione, gli imputati non sono colpevoli e può benissimo darsi che non siano mai riconosciuti tali, o che nel frattempo intervengano prescrizione, amnistia, indulto, legge cambiata. Negli ultimi vent’anni è accaduto più di una volta.

C’è però il tribunale della morale comune, del buon gusto, della politica, dove i giudici siamo noi cittadini. Noi non infliggiamo anni di galera, ma diamo o neghiamo il voto di cui ciascuno di noi dispone. In questo caso il giudizio è molto difficile.

Certo, se pensate, con Berlusconi, che sinistra sia sinonimo di male assoluto o al contrario che Berlusconi sia l’incarnazione del Joker di Batman, be’ con voi è inutile provar di ragionare. Siete solo da invidiare: non avete dubbi, non avete da tormentarvi nella scelta.

Se volete ragionare con la vostra testa, allora la vicenda legata a Guido Bertolaso e ai suoi amici vi dovrebbe buttare in un mare di tormenti.

Trascuriamo gli aspetti giudiziari della storia, saranno i giudici a valutare, con ben altri strumenti e competenza.

Guardiamo ai tre punti centrali dello scandalo: lo schiaffo allo Stato che la Protezione Civile incarna; la trasversalità dello scandalo; la colossale presa in giro che ci hanno inflitto tutti, ma proprio tutti i partiti.

Il sistema della protezione civile ha subito una accelerazione con Berlusconi. Berlusconi, nella sua prima vita, ha messo in piedi un sistema aziendale, in cui ogni sua parola è legge fino all’ultimo cameraman; nel farlo non sempre ha guardato le regole troppo per il sottile, ogni volta anzi sfidando qualche limite. Normale che si sia trovato più a suo agio con la illegalità legalizzata della emergenza che con il rispetto di leggi e procedure.

Ma non è stato lui a cominciare e questo dobbiamo averlo sempre bene presente. Governo dopo governo, Berlusconi e Prodi, Prodi e D’Alema e prima ancora tutti gli altri da che Protezione civile è sinonimo di emergenza, c’è stata una continua evoluzione, in cui si sono intrecciati: il bisogno di chi risiede a Palazzo Chigi di avere dei capitoli di spesa di cui disporre, per fini onestissimi o meno onestissimi, ma tali da non dovere passare attraverso la mediazione di un ministro che spesso non conosce nemmeno la santa obbedienza perché appartiene a un altro partito; il bisogno di avere pronto uno strumento di intervento efficace.

Questa trasversalità ha fatto emergere l’anomalia Bertolaso, uno così pieno di sé da lasciarsi andare a frasi tipo “gli italiani sono con me”, come uno di quelli che si credono Napoleone, o anche solo Berlusconi, che però di cose ne ha fatte, odiatelo quanto volete ma dovete riconoscerlo, e che comunque risponde in prima persona, magari solo per eccesso di titanismo.

Bertolaso, invece, è apparso una specie di Lord Jim, sembrava un estraneo, quando c’era da assumere responsabilità era sfuggente, bugiardo (in questo Berlusconi, ma non solo lui, docet) a lui la gloria a Balducci il disonore.

Mi rifiuto di credere che uno così, tipo Superman, possa da solo avere risolto ciclopici problemi organizzativi e tecnici, senza una macchina organizzativa che qualcuno gli ha preparato e qualcuno altro mandato avanti, con mezzi finanziari senza limite, saltando a piè pari ogni legge che gli altri organi dello Stati, nelle stesse sue situazioni, sarebbero costretti a rispettare.

Per la trasversalità di cui sopra, alla fine l’opposizione ha fatto un po’ di rumore, ma poi ha ingoiato tutto e si sono tutti girati dall’altra parte quando è passata la norma che affida alla stessa Protezione civile che è al centro dello scandalo la costruzione delle nuove carceri in Italia, una cosa quasi incredibile.

Bertolaso non avrà avuto rapporti sessuali con Francesca o con Monica, Balducci De Santis e Della Giovampaola, a quel che si legge, si saranno accontentati anche di poco, ma poco o tanto sempre favori chiedevano, erano sempre i fornitori a pagare camerieri, posti di lavoro inutili e soggiorni al Pellicano.

Se una vostra persona di fiducia accettasse regali, favori e mance da un vostro fornitore, ve lo terreste ancora vicino? Anche i soldi dello Stato sono un po’ vostri, nostri soldi, perché loro, non diciamo rubano?, diciamo sprecano e noi paghiamo, poco o tanto, con un regime fiscale tra i più pesanti del mondo.

Volevate metterci una piccola piccola normetta che facesse tesoro dell’esperienza sotto i nostri occhi, quotidianamente?  Certo, anche affidare la cosa al ministero competente, quello dei Lavori pubblici, sarebbe valso a poco, visto che Balducci proprio di quella struttura era uno dei più importanti esponenti. Comunque, di qualche sicurezza in più,per carità, non se ne è proprio parlato, vi siete solo preoccupati di stringere sulle intercettazioni e il segreto, non perché Anemone non sapesse, perché intanto lui qualcuno che lo avvisasse lo aveva trovato, ma perché noi non sapessimo.

Perché siete tutti compari.