Serie A, Higuain leggenda. Omaggio a Carpi e Frosinone

di Renzo Parodi
Pubblicato il 16 Maggio 2016 - 10:39 OLTRE 6 MESI FA
Serie A, Higuain leggenda. Omaggio a Carpi e Frosinone

Serie A, Higuain leggenda. Omaggio a Carpi e FrosinoneANSA/CIRO FUSCO

ROMA – Dovrei celebrare con enfasi i 36 gol in 35 partite segnati dal pipita Higuain, record assoluto per il campionato italiano, nonché il secondo posto, meritato, del Napoli,. i lettori mi consentiranno, spero, di fare uno strappo alla regola e di rivolgere un pensiero ammirato al Carpi e al Frosinone che vanno a tener compagnia al già condannato Verona nella discesa in serie B. A qualcuno deve toccare, mi sento di dire che stavolta non è stata fatta giustizia. Le due ex matricole salite in a l’anno scorso hanno lottato fino all’ultimo giro d’orologio anche quando (il Frosinone) la matematica le aveva condannate.

E il Carpi è arrivato ad un pelo dall’impresa, bruciato dal Palermo che con Ballardini in panca (un cavallo di ritorno fra i tanti) si è aggrappato all’ultimo cespuglio e si è tratto in salvo. Non senza soffrire perché il Verona ha onorato la maglia e la competizione con ammirevole onestà e senza fare sconti. Questo è il calcio che piace a me, lontano mille miglia da pastette, accordi sottobanco, reciproci favori, da quel tanto di spirito mafiosetto che avvelena spesso il nostro sventurato (e colpevole) Paese. Il Palermo ringrazi la sua buona stella e Zamparini una buona volta la smetta di fare Zamparini. Ha ruotato nove, dico nove, allenatori in nove mesi – uno al mese in media – perennemente insoddisfatto della cifra tecnica e agonistica della sua squadra. Se ha voluto salvarsi, ha dovuto richiamare lo specialista Ballardini che si è rimangiato le scelte del suo primo round, ha richiamato i vecchi epurati (Sorrentino, Maresca, Gilardino) che lo hanno ricompensato con la salvezza, proprio e principalmente loro, sissignori. Che serva di lezione al presidente. La città non meritava l’onta della b, lui certissimamente sì.

Il resto era già virtualmente agli archivi. L’invincibile Juventus (25 vittorie e un solo pareggio in 26 gare) ha timbrato l’impresa strapazzando con una impietosa “manita” la derelitta Sampdoria, miracolosamente già salva più per demeriti altrui che per meriti propri. Il Napoli ha difeso il secondo posto contro un coriaceo Frosinone, che si è arreso soltanto alle prodezze del goleador Higuain, tripletta devastante del miglior centravanti europeo, De Laurentiis veda di tenerselo stretto se coltiva ambizioni tricolori. La Roma ha mancato il clamoroso sorpasso, il terzo posto finale rende merito alla rivoluzione imposta da Spalletti e apre prospettive interessanti per la prossima stagione. Disinnescata la mina Totti (forse, il Capitano non ha ancora detto sì a Pallotta), la “Maggica” potrà programmare serena l’upgrade. Perderà Pjanic, che andrà alla Juventus per 38 milioni di euro, ma avrà agio di riequilibrarsi rafforzando la difesa e offrendo alternative nuove all’attacco. Le tre regine in Champions, Inter e Fiorentina in Europa League, l’Italia dovrà difendere e se possibile migliorare il ranking europeo tutt’altro che brillante.

Il Milan ha fatalmente concluso al settimo posto e  soltanto la vittoria in coppa Italia contro la Juve gli restituirebbe il passaporto per l’Europa. Per adesso il visto ce l’ha l’ottimo Sassuolo che Di Francesco ha guidato con piglio da tecnico sperimentato. E Squinzi promette di rinforzarlo ancora, a lode e gloria della provincia italiana. Berlusconi si prepara a smentire nuovamente se stesso dando il benservito – dopo sei partite appena – al prodigio Brocchi, sventuratamente (per lui, Brocchi che ha accusato la squadra: “Giocatori senza dignità”) individuato come il tecnico giovane capace di guarire il Milan dai presunti mali causati da Mihajlovic. Il problema, come si è visto, non sedeva in panchina ma dietro le scrivanie di Milanello e dentro il campo di gioco.

Si annuncia un discreto tourbillon di allenatori. Ventura, Gasperini, Montella, Giampaolo emigreranno altrove. Brocchi e Simone Inzaghi rientreranno nei ranghi. Mihajlovic, Prandelli sono in cerca di panchina. Alla Lazio piace Sampaoli, ct del Cile. Al Milan Montella, in corsa anche per la panchina azzurra. Non c’è pace tra gli ulivi. Concluso il campionato è già tempo di calciomercato e l’Europeo è dietro l’angolo. Buon divertimento e state calmi, se potete.