Berlusconi 26, no 32, no 28% Bersani 34, no 36. Dove batte il cuore dei sondaggi

di Riccardo Galli
Pubblicato il 29 Gennaio 2013 - 15:53| Aggiornato il 11 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Berlusconi e soci al 26%, anzi no, al 32, magari al 28. E Bersani e alleati? Tra il 34 e il 36%. Sondaggio che scegli, numeri che trovi. Come era prevedibile la guerra dei sondaggi, la guerra psicologica giocata sulle percentuali, è entrata a pieno titolo nel dibattito elettorale. I numeri prodotti da Alessandra Ghisleri, la sondaggista di fiducia di Silvio Berlusconi, danno il centrodestra in fortissima ripresa, al limite dall’essere nelle condizioni di giocarsi la vittoria nella volata finale.

Il centrosinistra appare invece in difficoltà, così come appare in calo nei risultati dell’indagine firmata Swg, storicamente vicina al Pd, ma in questa il centrodestra è ancora quasi 10 punti dietro la coalizione guidata da Pierluigi Bersani. L’unica certezza, l’unico dato rilevato da tutti i sondaggi a meno di un mese dal voto, è che Pd e soci sono in difficoltà. Forse per il caso Monte dei Paschi, forse perché incalzati dalla bravura di altri o forse perché vittime di un’incapacità comunicativa poco importa. Il succo è che Bersani e soci vedono, o dovrebbero vedere, la vittoria, e la maggioranza a palazzo Madama, sempre meno sicure.

Le rilevazioni fatte da Euromedia Research di Alessandra Ghisleri hanno fatto la felicità del Cavaliere che sulla base di quei dati vede per la prima volta entrare la possibilità di una sua vittoria nell’arco del plausibile. Per la Ghisleri oggi il centrodestra avrebbe raggiunto addirittura il 32,4%, con il Pdl tornato abbondantemente sopra quota 20%, al 22,2% per l’esattezza. Sempre secondo questo sondaggio il centrosinistra sarebbe sceso al 35%, a soli 2,5 punti di distanza dal Berlusconi & co., mentre il centro di Monti sarebbe al 12,9% e gli altri al 19,7. Con, tra gli ‘altri’, Grillo al 13,1% e Ingroia al 3,5%. Il dato però clamoroso di questo sondaggio è la cavalcata del centrodestra e del Pdl in particolare, cavalcata che avrebbe fatto dire al Cavaliere ai suoi: “Avete visto, ce la possiamo fare, abbiamo recuperato 10 punti in 10 giorni”.

Diversi ma non diversissimi i numeri di Swg. L’istituto  smentisce la clamorosa rimonta di Berlusconi, in questo caso il centrodestra è dato al 26,6 con il Pdl ben al di sotto di quota 20% e fermo al 17,2. Ma anche questo sondaggio non può fare a meno di registrare le difficoltà del centrosinistra dato in questo caso addirittura al 34,1%, molto più avanti rispetto a Cavaliere e soci, ma persino al di sotto della stima fatta dalla Ghisleri. Stessi numeri secondo Swg per il centro, dato al 12,8%. Mentre i voti che mancano al centrodestra in questo sondaggio li ritroviamo nella categoria ‘altri’, accreditata qui di un 26,5% con il M5S a quota 17,2 e Rivoluzione Civile al 5,4.

Il Corriere della Sera pubblica poi i risultati di un altro sondaggio, quello di Ispo, che sembra strizzare l’occhio al centro. In questo caso la quota dell’area Monti, data solitamente sotto il 13%, sale fino a toccare quota 14,4 con la lista di Monti ad un passo dal 10%. Secondo Ispo il centrodestra sarebbe fermo al 27,3% con il Pdl al 18,5%. Mentre il centrosinistra sarebbe al 36,7% con il Pd per la prima volta, facendo riferimento ai due sondaggi già citati che lo davano al 29,5%, sopra il 30%, al 30,8%. In questo caso la fetta degli ‘altri’ corrisponde al 21,6% con Grillo al 13,6% e Ingroia al 4,8.

Discorso a parte poi per la quota di indecisi, quota a cui ogni sondaggio assegna una dimensione molto diversa. La Ghisleri ad esempio assegna agli indecisi il 47,7%. Dieci punti e passa in più della stima fatta da Swg che si ferma 35,2, comunque molto al di sopra dei dati Ispo che si fermano a quota 22,3.

E poi Enrico Mentana, che nel sondaggio commissionato a Emg per La7, prevede un centrosinistra al 36,8 e un centrodestra al 28, Monti e i suoi al 14,5, Grillo al 13,5 e Ingroia al 5.

Numeri diversi e numeri che cambiano da un caso all’altro. D’altra parte, qualunque cosa pensino gli addetti ai lavori, non è la sondaggistica una scienza esatta e ogni campione non rappresenta mai al millimetro il tutto. Ma numeri che dicono, ancora una volta, che probabilmente questo Paese non avrà una maggioranza solida. A meno che Bersani e Monti non si alleino, alleino davvero. Sempre che non abbia ragione la Ghisleri e che alla fine non la spunti, ancora una volta, l’intramontabile Cavaliere.