Giorno vittime sudiste unità d’Italia: delirio storico e vergogna politica

di Riccardo Galli
Pubblicato il 7 Agosto 2017 - 09:51 OLTRE 6 MESI FA
Giorno vittime sudiste unità d'Italia: delirio storico e vergogna politica

Giorno vittime sudiste unità d’Italia: delirio storico e vergogna politica

ROMA – Giorno vittime sudiste unità d’Italia, una giornata per commemorare e onorare “i meridionali morti in occasione dell’unificazione italiana”. Questa giornata della memoria è stata chiesta con apposita mozione dal Consiglio Regionale della Puglia. Con l’assenso del presidente Michele Emiliano, l’entusiastico appoggio di M5S e il voto di tutte le forze politiche in Consiglio, sparuti e individuali voti contrari. Analoghe iniziative sono in cantiere in altre aule e corridoi e pensatoi di Regioni meridionali.

Scrive Alessandro Laterza sul Corriere della Sera che “questa iniziativa indica con molta chiarezza il drammatico degrado in cui versa la politica italiana”. Non esagera di un millimetro: la giornata in memoria delle vittime meridionali dell’Unità d’Italia è insieme un delirio storico e una vergogna politica.

Le giornate della memoria attengono a fatti storici quali l’Olocausto su scala mondiale o su scala nazionale la pulizia etnica tramite foibe o la decimazione di un’etnia come gli armeni. Chiedere una giornata della memoria dei caduti meridionali sotto il piombo degli unificatori d’Italia è equiparare la formazione dello Stato unitario a crimine contro l’umanità. Quindi letteralmente i consiglieri regionali che hanno votato quella mozione non sanno di che parlano, la loro ignoranza della storia è strutturale. Anzi, della storia se ne fregano. La disprezzano come ogni cosa che costi la fatica di essere studiata e non prometta immediata remunerazione, fosse pure mancetta, di consenso.

Non sanno quello che dicono, ma sanno quello che fanno: titillano, eccitano “il localismo livoroso e miope chi ci affligge a tutte le latitudini (sempre Laterza)”. E questo dà l’esatta misura dello spessore culturale e civile di un ceto politico di cui Michele Emiliano è rappresentante di spicco.

Nella mozione poi la autentica perla della data indicata per la giornata della memoria dei morti sudisti di unità d’Italia: il 13 febbraio. Cioè il giorno in cui cadde la fortezza di Gaeta e fu sconfitto l’esercito borbonico. Quindi, se le parole hanno un senso, commemorare quella che si ritiene una sconfitta ad opera di un esercito invasore e straniero. Straniere le truppe che sconfissero i borbonici? C’erano circa 25 mila garibaldini in gran parte meridionali. Domanda ancora Laterza “esecrabile collaborazionismo di massa’”.

Quindi la nazione meridionale oppressa e invasa da esercito straniero che commette crimini contro l’umanità viene secondo la storia dei “mozionisti” rappresentata dai briganti. E come si ascolta con chiarezza nell’intervento in aula con cui M5S ha appoggiato la mozione vi era un’età dell’oro della gioventù e dell’orgoglio meridionali spezzata e infranta dall’occupazione sabauda.

Delirio, autentico delirio storico. Ma in fondo ormai l’incompetenza tronfia che si fa opinione dominante e addirittura scienza rivelata è quasi la norma. E anche la vergogna politica e civile di un ceto politico opportunista che ammicca e scodinzola di fronte a qualunque presunta occasione di farse un selfie con la pubblica opinione, anche questa indecente sconcezza è la regola o quasi.