Italia di ladri, “loro” e “noi”: 60% dei fondi pubblici rubati da Casta e Gente

di Riccardo Galli
Pubblicato il 9 Aprile 2015 - 13:29 OLTRE 6 MESI FA
Foto d'archivio

Foto d’archivio

ROMA – Siamo un Paese di ladri. “Loro”, cioè la Casta, quelli con le mani in pasta, i politici, gli amministratori, gli sbrigatori di faccende, i cacciatori di appalti. “Loro” e anche “noi”. Noi che ogni volta che chiediamo un sussidio o un finanziamento pubblico il 60 per cento delle volte trucchiamo le carte, noi, la gente e non solo la Casta. C’è una sorpresa nelle tabelle fornite dalla Guardia di Finanza. E, come sempre accade, la sorpresa è tanto in bella vista quanto poco vista.

Eccola la sorpresa: su un miliardo e passa di contributi europei controllati, di soldi chiesti all’Europa nel 2014 controllati dalla Guardia di Finanza 666 milioni e passa risultano “indebitamente percepiti/richiesti”. Percentuale di imbroglio: 65% circa.

Ancora: su un miliardo e cento milioni di contributi chiesti allo Stato italiano, sempre quelli controllati nel 2014, 618 milioni e passa sono risultati “indebitamente percepiti/richiesti”. Percentuale di imbroglio interno coerente con quella registrata in esterno: 60% per cento abbondante. In Italia non si fanno favoritismi: si imbroglia la Ue come lo Stato, alla pari Bruxelles e Roma.

Ancora, spesa previdenziale: contributi controllati circa 126 mila. Frodi accertate più di 113 mila. Percentuale di imbroglio sul novanta per cento. Al confronto un appalto su tre irregolare è una prova di regolarità man mano che si va dal basso verso l’alto nella classifica della quantità di soldi pubblici da arraffare.

Siamo un paese di ladri. Non serviva, forse, l’ufficialità per saperlo ma in ogni caso, per chi avesse dubbi, i dati snocciolati dalla Guardia di Finanza suonano come tali. E non tanto e non solo per quell’appalto su tre che in Italia risulta irregolare e su cui l’informazione tutta, anche per ragioni di sintesi, ha titolato. Siamo ladri perché un terzo degli appalti è irregolare sì, ma lo siamo anche perché il 60% dei contributi europei controllati è risultato assegnato o richiesto irregolarmente. Siamo ladri perché la percentuale dei contributi italiani irregolari supera agevolmente la soglia del 60% e siamo ladri per le migliaia di evasori, totali, che ogni anno vengono scoperti. Ma siamo ladri anche per le pensioni d’invalidità ottenute illegalmente o per quelle delle nonne morte che vengono comunque riscosse dai nipoti. Storie, queste, non raccontante nel documento prodotto dalle Fiamme Gialle, ma storie che riempiono la cronaca a cadenza quasi quotidiana.

Su poco più di un miliardo (1.062.564.171) di euro di fondi europei controllati, oltre 650 milioni (666.046.188) sono risultati irregolari. Cioè assegnati o richiesti indebitamente. Una percentuale di irregolarità che supera il 60% e che configura la truffa non come pratica eccezionale ma assolutamente abituale. E percentuale che viene conformata quando l’analisi si sposta dai fondi continentali a quelli italiani. Qui il monte controllato è stato di 1.101.003.651 euro, e irregolari sono risultati 618.325.802. Anche qui quindi, più della metà delle erogazioni sono ‘rubate’.

E poi ci sono gli appalti truccati, uno su tre; gli evasori totali, 8000 scoperti nell’ultimo anno, e via elencando ed inorridendo. “Tra frodi ai finanziamenti pubblici e sprechi nella pubblica amministrazione, lo Stato ha subito un danno di 4,1 miliardi nel 2014 – scrive, tra gli altri, il Sole24Ore riprendendo i dati della Gdf -. Il dato è contenuto nel Rapporto annuale della Guardia di finanza, pubblicato oggi e disponibile sul sito del corpo, dal quale emerge che sono oltre 3.700 le persone denunciate per reati contro la Pubblica amministrazione. Per quanto riguarda le frodi ai finanziamenti pubblici, gli uomini delle Fiamme gialle hanno scoperto contributi illecitamente percepiti per quasi 1,3 miliardi: 666 milioni provenivano dai fondi dell’Unione europea e 618 da fondi nazionali. Inoltre, sono state accertate frodi per 113 milioni alla spesa previdenziale e per 141 milioni alla spesa sanitaria. I danni alle casse dello Stato dovuti invece agli sprechi nella pubblica amministrazione ammontano a 2,6 miliardi. Complessivamente sono state denunciate 18 mila persone di cui 3.745 per reati contro la Pa. Di queste ultime, 229 sono state arrestate. A seguito delle indagini, gli uomini della Guardia di finanza hanno recuperato e sequestrato 161 milioni dalle frodi all’Ue, 164 dalle truffe ai fondi statali, 121 dai reati contro la pubblica amministrazione e 13 dalle truffe al sistema previdenziale”.

Basterebbe probabilmente questo elenco a far del nostro un Paese di ladri, lo dicono i numeri. Ma c’è dell’altro e l’altro lo racconta la cronaca, in questo caso, presa dal sito del Corriere della Sera: “Fu un eroe della seconda guerra decorato con la medaglia d’argento. Un riconoscimento al valore militare per il quale Innocente Cozzolino riceveva un sussidio straordinario che si cumulava alla pensione di guerra e a quella d’invalidità. Il coraggioso soldato morì il 26 dicembre del 2000. Tuttavia, della scomparsa del vecchio eroe, il figlio Claudio non avrebbe mai dato comunicazione all’Inps. continuando cosi a intascare le pensioni cumulative tanto da mettere da parte in dodici anni un ‘bottino’ di 425mila euro”.

Di storie come questa il nostro Paese, da nord a sud, ne è pieno. Come è pieno di falsi invalidi, di ciechi che guidano il motorino e sordi che vanno ai concerti. Gli appalti pesano, ma sarebbe riduttivo pensare che solo lì ci siano ladri e furti.