Razza evasori nuova specie italiana: si prendono il condono e non pagano 4 mld

di Riccardo Galli
Pubblicato il 5 Febbraio 2013 - 15:38| Aggiornato il 31 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Come il diamante…un evasore è per sempre! E per favorire l’evoluzione della specie l’habitat Italia è il migliore. Infatti della “razza evasori” in Italia si è evoluta una nuova specie: quella che quando c’è un condono, più o meno, tra grandi e piccole sanatorie, ogni paio di anni, aderisce al condono e ne intasca i benefici. Cioè si prende l’annullamento della gran parte di tasse, imposte e contributi dovuti e non pagati. Poi, siccome appunto un evasore è per sempre,  non paga neanche il 5, il 10 per cento o quel che è di quanto pattuito con lo Stato. Si prende l’abbuono, il maxi sconto in quanto evasore e quindi, con logica ferrea, continua ad evadere anche l’obolo fiscale pattuito. Pochi gli esemplari di questa nuova specie? Al contrario, tanti quanti bastano a fare quattro miliardi di euro non pagati e mai incassati dopo l’ultimo maxi condono.

L’Italia è un paese di santi, poeti e navigatori. Ma soprattutto di furbi e scaltri evasori. Siamo probabilmente l’unico popolo che riesce ad evadere la tassa che dovrebbe sanare l’evasione passata. Una sorta di evasione al quadrato, in alcuni casi persino al cubo, che fa a pieno titolo parte del Made in Italy. Come si fa? Semplice: si evade sistematicamente sapendo che tanto, prima o poi, un condono non lo si nega praticamente a nessuno. Come questo arriva si aderisce e, quando si è generosi, si paga la prima rata ottenendo così l’estinzione del vecchio debito. Fatto questo non si paga più, tanto un altro condono arriverà e, nella peggiore delle ipotesi, il vecchio debito è comunque estinto e per il nuovo ci vorranno anni prima che possa essere riscosso.

Farla franca, farla lunga, farla fuori è la triade classica dell’evasore. Farla franca all’inizio perché è statisticamente molto difficile che un controllo capiti proprio a te mentre siamo milioni. Farla lunga perché di ricorsi e contenziosi si va avanti per anni. Fino appunto al prossimo condono dove la si “fa fuori”. L’evoluzione della specie italica ha aggiunto alla triade il …farli fessi. Quelli del fisco e tutti noi. Voi mi fate lo sconto, il maxi sconto sulle tasse perché finora le ho evase e finalmente pago, ne pago almeno un  po’? Io mi prendo la sanatoria e l’assoluzione fiscale ma col cavolo che recito due ave maria di penitenza. Quel po’ di tasse, guarda un po’, non lo pago neanche quello.

Onestà poca, ma di fantasia gli italiani ne hanno da vendere. Ha riproposto, salvo poi in parte rimangiarselo, l’ennesimo condono tombale Silvio Berlusconi. L’ultimo lo aveva varato nel 2002 insieme a quello che allora era il “suo” ministro delle finanze Giulio Tremontie dopo 11 anni ancora mancano all’appello 4 miliardi di euro. Caso vuole che sia esattamente la stessa cifra che lo Stato ha incassato dall’Imu sulla prima casa. Come scrive La Stampa:

“L’anno più allucinante, da questo punto di vista, fu appunto il 2002, con un generosissimo maxi-condono tombale firmato da Berlusconi e Tremonti di sei anni, in parte smontato dall’Unione Europea, e che ancora sta producendo i suoi nefasti effetti. Perché in tanti hanno scelto di essere doppiamente furbi: hanno aderito al condono sistemando tutte le pendenze passate, ma poi non hanno neanche pagato (o pagato in parte) la sanatoria. All’appello mancano circa 4 miliardi. Possibilità di recuperarli? Poche”.

Ed è persino ottimista il quotidiano torinese perché le speranze di riavere quei 4 miliardi di euro, dopo aver rinunciato ai debiti pregressi concedendo agli evasori la possibilità di cancellarli grazie al condono, sono in realtà più vicine allo zero che poche. Una volta aderito al condono il passato viene infatti cancellato e non c’è possibilità di recuperarlo e il nuovo debito può essere agilmente dribblato prendendo tempo, aspettando una nuova sanatoria o magari una prescrizione.

Nel paese dei condoni, nell’Italia che dal 1900 al 2011 ha varato 58 sanatorie e ben 21 negli ultimi 26 anni, gli evasori sono doppiamente premiati. Possono non pagare le tasse e ottenere i benefici previsti dai condoni, il cosiddetto scudo giuridico, con la semplice adesione alla sanatoria o con il pagamento della sola prima rata, praticamente gratis quindi. Siamo l’unico Paese al mondo dove gli evasori possono avere i benefici dei condoni senza nemmeno il fastidio della multa. Ecco perché l’Italia è insieme il Paese della sfrenata evasione fiscale per chi può e il Paese della schiacciante oppressione fiscale per chi non può o non vuole sfuggire alle regole.

Avevano giurato e promesso, sia Berlusconi che Tremonti, che la stagione dei condoni era finita. “Una stagione che ci è servita per allargare l’imponibile perché chi ha avuto un condono da quel momento ha dovuto dichiarare qualcosa di più dell’imponibile che aveva denunciato prima – disse il Cavaliere al Corriere della Sera nel 2008 – Questa sarà invece una stagione di contrasto forte all’evasione e all’elusione fiscale”. Spiegava infatti: “Oggi si calcola che ci sia un 17% del Pil che non viene dichiarato. Quindi nelle casse dello Stato entrano sei punti di Pil in meno, 90 miliardi di euro l’anno. Ora, questo non è giusto. È giusto che ai cittadini vengano chieste imposte giuste perché aliquote giuste fanno contribuenti onesti. Quindi procederemo su una duplice via: cercare di abbassare le aliquote ma anche di contrastare l’elusione e l’evasione fiscale facendo introitare nelle nostre casse almeno un punto di Pil all’anno”. Evidentemente scherzava.

A spiegare perché si fanno i condoni, vista la loro evidente scorrettezza etica e pericolosità sociale, nonché la scarsa rendita monetaria, è stato paradossalmente proprio Tremonti, che di sanatorie ne ha firmate più di una: “In Sud America il condono fiscale si fa dopo il golpe. In Italia lo si fa prima delle elezioni”. E se non è corruzione dell’elettore, come ha detto Mario Monti, poco ci manca.

Come scrive Gian Antonio Stella, tra le promesse del Cavaliere, tra gli ammiccamenti ai furbi italiani, che rappresentano va detto una ampia e sostanziosa fetta dell’elettorato, manca solo un premio per gli abusivi di tutt’Italia. Chi ha portato capitali all’estero, se Berlusconi guiderà di nuovo il governo, potrà stare sereno: un accordo con la Svizzera gli consentirà di pagare molto meno del dovuto, rimanendo anonimo, e pace così. Chi ha evaso ma è stato sopraffatto dalla pigrizia potrà serenamente aderire al prossimo condono, pagare la prima rata, e aspettare il successivo. Resta da aspettare solo il premio per gli abusivi. La cifra del premio futuro? Facciamo 4 miliardi, come quelli dell’Imu sulla prima casa, come quelli del prestito di Stato a Mps, come quelli pagati da noi al posto degli allevatori che imbrogliavano sulle quote latte, come quelli non pagati dai condonati evasori per sempre…