Trump…trump-trump ci mastica tutti

di Riccardo Galli
Pubblicato il 1 Febbraio 2017 - 12:52 OLTRE 6 MESI FA
http://www.fanpage.it/e-morto-arnaldo-amadori-fondatore-insieme-a-francesco-del-colosso-dei-polli/

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ROMA – Trump, un nome, un programma, un presidente. E anche un rumore, un suono: quello che formano le quattro consonanti e l’unica vocale del cognome Trump. Un suono che è in sé, casualmente s’intende, una suggestione, un annuncio, un segnale. A che suono somiglia, che rumore richiama il trump-trump?

Il passo pesante e ferrato di un robusto robot o macchinario che incede e calpesta, tritura gli ostacoli. Anzi gli ostacoli neanche tanto li vede, lui procede, va avanti: trump-trump e peggio per chi non si scansa e per cosa non sparisce.

Il concatenarsi di un meccanismo che ingrana e produce un movimento, movimento di cingoli, benne, braccia meccaniche appunto, il trump-trump di una macchina che asfalta.

E soprattutto il trump-trump rumor di mascelle che masticano, suono un po’ da cartoon ma certamente il suono che nell’immaginario è quello di mascelle che spezzano, sminuzzano, smontano.

E così è, la suggestione di un rumore finisce per suggerire il vero sapore della realtà. Trump, il vero Trump, ci mastica tutti.

Ha cominciato masticando l’assistenza sanitaria obbligatoria. Per gli americani una cosa discutibile, per noi un diritto acquisito e naturale, comunque il neo presidente l’ha triturata subito.

Poi si è masticato con gusto ogni limite alle emissioni inquinanti, con relativo sberleffo all’emergenza climatica e conseguente via libera a oleodotti e perforazioni. Un solo boccone, anzi niente più di un risucchio per far sparire, mangiarsi, gli studi e le conclusioni di chi parla di effetto serra.

Quindi si è mangiato la relativa serenità delle donne americane che volessero abortire. Disprezzo federale, niente assistenza e un giudice della Corte Suprema di fresca nomina anti-aborto.

Poi ha masticato con intenso piacere i messicani “sfruttatori” degli Usa. Muro alla frontiera e lo paghino i messicani. Se non pagano, mani sulle rimesse, sui soldi che gli emigrati messicani in Usa rimandano a casa.

Quindi si è mangiato come fosse uno snack la pace diplomatica ed economica con la Cina. Ha detto che forse di Cina ce n’è due (Taiwan) e questo per Pechino è quanto di peggio si possa ascoltare. E ha detto che la Cina è il nemico economico. Cinquanta anni di politica Usa verso al Cina masticati.

Ancora, ha masticato e fatto poltiglia del mito e della storia vera del melting pot americano. Tutte le etnie che si fondono nella grande fornace e diventano così l’America? Forse una volta…oggi il trump-trump fa setaccio etnico alle frontiere. E lo fa per principio: i paesi i cui cittadini sono messi al bando non sono quelli da cui sono venuti attacchi terroristici e mai nessun attacco terroristico è venuto in Usa da rifugiati. Si mastica per il piacere di farlo.

Ancora e ancora: si sta masticando “settanta anni di politica estera Usa”. Lo dice così pari pari Tusk, il polacco Tusk di fronte al trump-trump che vuole l’Union e Europea smontata, Putin un partner, la Nato un  fardello “obsoleto”. E mascelle a masticare anche sulla Germania della Merkel. Anche a costo di inventare un euro “tenuto artificialmente basso per danneggiare Usa e gli altri europei”. L’euro alto favorirebbe il dollaro, certo. Ma come farebbe l’euro alto a favorire per esempio Italia o Spagna o Francia? Impossibile. Ma al masticatore piace masticare anche e soprattutto i fatti, la logica, le compatibilità.

Ancora e ancora e ancora: trump-trump sugli accordi commerciali internazionali, sulla pax (relativa ma sempre pace) economica mondiale sotto scritta da decenni sulla base della constatazione che una guerra di dazi fa solo sconfitti.

Masticati i principi e le idee e presto i fatti per cui l’America garantiva la sicurezza dell’Europa. Masticata la prassi americana, magari anche la pretesa americana, di occuparsi e farsi carico degli equilibri/squilibri del mondo. Ora l’America si fa solo i fatti suoi, non perché divenuta timida e spaurita, ma perché ufficialmente se ne frega del resto del mondo e ufficialmente dichiara sua bandiera e strategia sacrificare gli interessi del resto del mondo ai propri. Masticato e sciolto il mastice degli ultimi settanta anni di relativa pace sul pianeta, masticato il “noi e loro” sostituito dal “noi contro loro”.

E son passati dieci giorni di Trump presidente. I prossimi mesi e anni saranno quelli in cui ci masticherà tutti. Ed è pieno per ogni dove di gente ansiosa, felice, entusiasta di consegnarsi alla masticazione nella gioia e obiettivo che ad essere masticato sia il suo nemico-avversario vero o presunto. La storia direbbe: dove sta la notizia?