Video: bionda, carina, spogliati per me… Boom estorsioni web

di Riccardo Galli
Pubblicato il 19 Settembre 2016 - 13:09 OLTRE 6 MESI FA
sextortion

sextortion dilaga sul web

ROMA – Video con lei, spesso si chiama Stephanie. Arriva una notifica. E’ una richiesta d’amicizia. Di una donna. Bionda, carina, sorriso ammiccante e nome straniero. Un click e la richiesta è accettata: si comincia a chattare, il passo verso skype e il video è breve, quasi naturale. La vittima, perché di vittima si tratta, è quasi sempre un uomo che attratto dal luccichio dell’esca e della conquista si lascia trascinare. Ed è subito truffa, estorsione via web o, come dicono gli anglofoni, ‘sextortion’: crasi tra sesso ed estorsione.

E’ la storia, tipo e persino banale, dei ricatti a luci rosse in rete. Una specialità che negli ultimi anni ha registrato un vero e proprio boom. Altro che crisi, il settore delle truffe on line a sfondo sessuale ha visto in soli due anni quadruplicare le denunce alla Polizia postale: dalle 400 del 2013 alle 1700 del 2015. Ma questa è “solo la punta dell’iceberg”, avvertono gli esperti. La maggior parte delle vittime, infatti, si vergogna a chiedere aiuto. Quelli che denunciano sono una minoranza. Alle dimensioni esatte del fenomeno non si può da questi dati risalire, ma non è improprio immaginare che a denunciare sia uno su quattro e quindi, calcolatrice alla mano, immaginare che siano circa 7mila le vittime di questo tipo di ricatti solo nel 2015.

Qualcuno cede al ricatto, spiega ancora la Polizia Postale. Le truffe coinvolgono tutte le fasce di età: adolescenti, giovani single, adulti con famiglia, anziani alla ricerca di nuove amicizie virtuali. Di solito il pagamento viene chiesto tramite Western Union ma le soluzioni possibili in questo campo sono innumerevoli, dalle ricariche delle carte prepagate a Paypal passando per altre transazioni virtuali in grado di lasciare poche o nessuna traccia. L’unica certezza è che contatto fisico non c’è mai. “Versare i soldi non è la soluzione del problema, ma semplicemente l’inizio di una lunga catena di estorsioni”, avvertono però gli agenti che su questi reati lavorano. Perché al primo ricatto andato bene, e quindi pagato dalla vittima ai suoi ricattatori, nulla garantisce che questi non tornino alla carica per vedere sino a dove e quanto riescono a spillare al malcapitato di turno.

Ma come funzionano questi ricatti a luci rosse? In realtà, nulla di più semplice. L’esca è una ragazza giovane o una donna comunque avvenente che via social network entra in contatto con la potenziale vittima con una scusa qualsiasi. Si va dalla studentessa fuori sede in cerca di amici al classico ‘ma tu non eri a scuola con..’ sino al candido e diretto ‘facciamo amicizia’. Qualcuno un po’ più scaltro l’amicizia non la concede ma molti maschietti, attratti come le allodole dagli specchietti, iniziano a chattare. ‘No, non ero in classe con Giulia ma frequentavo lo stesso istituto”, “Cosa studi a Roma” e via immaginando.

Il secondo step è il passaggio dal testo al video: “Perché non parliamo guardandoci in faccia? Dammi il tuo account Skype”. Anche qui, chi è più smaliziato, molla. Ma sono comunque molti quelli che accendono la webcam e si lasciano poi convincere a fare qualcosa di cui si vergogneranno, come ad esempio masturbarsi davanti all’occhio del computer. A questo punto il gioco è fatto. La studentessa fuori sede, l’ex amica comune o comunque l’esca di turno ha registrato il video. “Se non paghi lo metto on line e ti rovino la vita con tua moglie/i tuoi figli/ i tuoi colleghi o chicchessia”.

Un meccanismo semplice che chiunque o quasi potrebbe mettere in piedi. Ma dietro le avvenenti e misteriose ragazze, quasi sempre ci sono vere e proprie organizzazioni criminali. Navigatore avvisato…Eppure tra i 1.700 casi finora noti (solo la punta del classico iceberg) si legge nel’articolo di Gabriele Martini su La Stampa c’è il sessantenne di Vercelli come il trentenne di Biella come lo studente di Milano, come Giovanni Salvia, addetto allo sport nella giunta comunale di Potenza, come Salvo Mandarà blogger ed ex “guru” video, come l’imprenditore cinquantenne cui Stephanie, si fa per dire, aveva detto: spogliati per me davanti alla telecamera…Insomma di tutto e di più.