Il popolo ex Pci e Dc non pensa come i burocrati Pd: profughi, Giuliani, donne…

di Sergio Carli
Pubblicato il 23 Luglio 2017 - 06:26 OLTRE 6 MESI FA
Il popolo ex Pci e Dc non pensa come i burocrati Pd: profughi, Giuliani, donne...

Il popolo ex Pci e Dc non pensa come i burocrati Pd: profughi, Giuliani, donne…Nella foto il ministro dell’Interno Marco Minniti, che cerca di adeguare la morale post comunista alla domanda di ordine e legalità

Da Cronaca OggiNotizie da Italia e mondo scelte da Marco Benedetto

Tre casi che dovrebbero destare allarme in chi ancora crede che il Pd sia, nonostante tutto, il partito “migliore” anche se non più del Migliore. L’orchestra continua a suonare, come sul Titanic, ma la musica è cambiata e pochi se ne sono accorti. Sono sempre più divaricate le posizioni della popolo che una volta votava Pci e Dc e quelle dell’apparato del partito, gente che non ha mai lavorato, la sinistra del birignao e del rolex. Renzi un po’ lo ha capito: ma poi reagisce alla sua maniera. In modo episodico, farfugliato, senza una esposizione sistematica preventiva. Forse fa così perché sa che con la sinistra del birignao e dei luoghi comuni è inutile ragionare, fra le battute da bar di campagna di Bersani e la arroganza apodittica e biliosa di D’Alema.

1. Immigrazione, migranti, clandestini, profughi sono tutti nomi di un ciclopico problema. Lo hanno aggravato i conflitti di interesse che tolgono credibilità ai buonisti della accoglienza: la Caritas e le cooperative. Dentro il Pd ancora discutono sulla modifica della Bossi-Fini. Contro il ministro dell’ Interno, Marco Minniti, uomo di cappa più che di spada, che pur cerca di fare del sl suo meglio nel marasma, l’assessore comunale di Milano alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, il promotore del corteo pro-migranti del 20 maggio. Majorino pontifica e  utta la palla in gradinata. Lo hanno sempre fatto, da prima del ’68: “Serve un grande progetto per l’integrazione, che è colpevolmente mancato”. “Non si può dire solo che bisogna rimpatriare tutti gli illegali, perché sappiamo bene che ciò non può avvenire”.

Minniti: “Abbiamo 25 navi che portano migranti sulle nostre coste, se oltre ai flussi illegali aprissimo ai flussi legali temo che qualcuno chiamerebbe il 118”. “L’accoglienza ha un limite nella capacità di integrazione. Il Pd deve tenere insieme il diritti chi è accolto e il diritto di chi accoglie”.

Ma la gente è furibonda. Leggete cosa succede a Rapallo. C’erano case di proprietà statale vuote per anni. Agli italiani che chiedevano alloggio venivano negate. Ora il prefetto le vuole usare per ospitare 15 profughi, imposti al Comune che li aveva rifiutati. Il sindaco: «Scorrettezza inaudita». E dice che delle case non sapeva niente.

Una notizia della Stampa fornisce una cifra che svela il gigantesco business della accoglienza. Lo Stato paga 35 euro al giorno per profugo ospitato. Quanto costa dargli da mangiare e poco più? La differenza è tutta profitto per preti, cooperatori…Questo spiegala “strana scelta” degli albergatori di Salsomaggiore: “No a Miss Italia, sì ai 34 euro per i migranti”. A Salsomaggiore, località termale nel parmense “di glorioso passato e incerto presente”, gli albergatori hanno detto di no al ritorno del concorso di bellezza, troppa spesa per poca resa. E intanto alcuni, scatenando grandi polemiche nella categoria, si sono riciclati nel business degli immigrati.

 2. Ordine pubblico. Il caso Giuliani. Un consigliere comunale del Pd di Ancona Diego Urbisaglia, di mestiere vigile del fuoco, scrive in un post privato su Facebook quello che tanti pensano in Italia:
«Estate 2001. Ho portato le pizze tutta l’estate per aiutare i miei a pagarmi l’università e per una vacanza che avrei fatto a settembre. Guardavo quelle immagini e dentro di me tra Carlo Giuliani con un estintore in mano e un mio coetaneo in servizio di leva parteggiavo per quest’ultimo».
 «Oggi nel 2017 che sono padre, se ci fosse mio figlio dentro quella campagnola gli griderei di sparare e di prendere bene la mira. Sì sono cattivo e senza cuore, ma lì c’era in ballo o la vita di uno o la vita dell’altro. Estintore contro pistola. Non mi mancherai Carlo Giuliani…».
Lo fa in modo un po’ rozzo e estremo, tanto da chiedere scusa per la forma, ma…senza cambiare
“certo il mio giudizio… dentro quella Campagnola c’era un ragazzo, intorno il delirio, di fronte uno con un estintore, di fianco uno con una palanca di legno…io sto con il carabiniere…punto!”.
Diego Urbisaglia alza un velo dopo anni di ipocrisia che hanno trasformato un mancato assassino (Carlo Giuliani) in un martire al punto che una stanza al Senato gli è stata intitolata e un carabiniere, Mario Placanica, abbandonato dai suoi capi ma riconosciuto innocente dalla Magistratura, in criminale.
Cosa fa il Pd? Manda sotto processo il suo assessore, davanti alla Commissione di Garanzia del Partito per i provvedimenti sanzionatori previsti
dallo Statuto, come chiesto dai deputati Pd, Emanuele Fiano e Alessia Morani, e annunciato dall’ex democristiano Lorenzo Guerini.
3. Le quote rosa. Sono un mito cui poche donne credono, ma il Pd ci perde tempo, invece di occuparsi di cose serie, e la faccia. In Friuli la ineffabile Barbara Serracchiani ha perso il voto sulla riforma della legge elettorale nazionale. Ecco il titolo del Messaggero Veneto: