Luigi Di Maio riesce a farsi umiliare anche dalla Boschi

di Silvia Cirocchi
Pubblicato il 25 Ottobre 2017 - 17:04| Aggiornato il 26 Febbraio 2020 OLTRE 6 MESI FA
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Luigi Di Maio riesce a farsi umiliare anche dalla Boschi

ROMA – Non dovrebbe essere facile, ma Luigi Maio è riuscito in un’impresa davvero complicata: farsi prendere in giro pubblicamente da Maria Elena Boschi.

«Mi accusa con argomenti fasulli che smonterò personalmente in pubblico appena si deciderà di accettare il confronto». E così la sottosegretaria dal salotto RAI di Porta a Porta lancia il guanto di sfida al candidato premier del Movimento Cinque Stelle.

Ovviamente davanti alla faccia compiaciuto di Bruno Vespa che prende la palla al balzo e si offre di ospitare nella sua trasmissione il confronto. «Aguzzina dei risparmiatori e responsabile di un decreto salva banche che li ha messi sul lastrico», queste le accuse che Di Maio lancia alla Boschi…ma la risposta alla sfida si fa attendere e la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio ironizza sui motivi del ritardo affossando il giovane di belle speranze del M5S:

«Perché quando ho fatto la proposta la Casaleggio e Associati era chiusa, hanno bisogno di tempo per scrivere la risposta, non decide lui da solo». Terminate forse le consultazioni Di Maio scioglie le riserve e accetta la sfida, ma a determinate condizioni (un po’ come si fa quando si cerca delle scuse per evitare il confronto), due in particolare: «Che si svolga dopo il 5 novembre perché adesso sono impegnato in Sicilia a mandare a casa gli impresentabili di Musumeci e di Micari e che il confronto sia magari all’americana, in una piazza davanti a Banca Etruria con i risparmiatori, così avrà modo di dire anche a loro la verità». La Boschi prontamente prima risponde su Facebook alle accuse di “favoreggiamento alle banche” quando era ministro, «Mio padre è stato commissariato dal nostro governo, la banca non è stata salvata ma messa in risoluzione: esattamente il contrario di ciò che dice Di Maio». Su Twitter invece cinguetta rispondendo al candidato premier grillino: «Caro Di Maio, perché hai paura di affrontarmi davanti a qualche milione di italiani? Porta a Porta ci aspetta dacci la data».