Elezioni comunali: la memoria corta degli italiani, si torna a Cd vs Cs e Beppe Grillo torna in teatro

di Silvia Cirocchi
Pubblicato il 12 Giugno 2017 - 12:32| Aggiornato il 26 Febbraio 2020 OLTRE 6 MESI FA
Elezioni comunali: la memoria corta degli italiani, si torna a Cd vs Cs e Beppe Grillo torna in teatro

Elezioni comunali: la memoria corta degli italiani, si torna a Cd vs Cs e Beppe Grillo torna in teatro

ROMA – Le immagini di Virginia Raggi che balla tra la folla a Palermo mentre i giornalisti vengono aggrediti dai manifestanti sono ció che resta del Movimento Cinque Stelle in festa. Da lì il declino.

Pizzarotti scrisse che avrebbe aspettato sulla riva del fiume ed ha avuto ragione. Il cadavere del M5S con un misero 3% gli è passato davanti mentre lui festeggia il 38%.

È il fallimento dell’ “uno vale uno” tanto sventolato da Beppe Grillo. L’incompetenza non paga, i grillini dovevano andare al governo per dimostrarlo, dovevano confrontarsi con la macchina governativa, lo hanno fatto in due grandi città. A Torino, e soprattutto nella capitale, il totale fallimento dei sindaci pentastellati ha influito, probabilmente più di quanto si potesse immaginare, sul risultato di questa tornata elettorale. La Raggi è l’immagine del vorrei ma non posso, di ció che sarebbe dovuto essere ma che non è mai stato.

Credere che scegliere i candidati sul blog di Grillo sarebbe stata la scelta vincente si è rivelata quella più devastante. A Palermo addirittura è stato annullato il voto online per direzionarsi verso un’altra scelta, che oggi lascia spazio ai rancori di chi parla di un Movimento che si è trasformato, che ha cambiato la sua natura e non è più quello in cui i militanti credevano.

Sulla propria pelle i vari Di Battista e Di Maio hanno capito che una brava casalinga non puó essere in grado di fare il ministro dell’economia solo perchè sa tenere i conti della famiglia.

È il fallimento dell’antipolitica, di chi della “kasta” si è sempre considerato l’antitesi, per poi scoprire che non si puó non farne parte se si vuole governare, perchè in fondo la “kasta” altro non sono che le istituzione e la macchina burocratica con cui non si possono non fare i conti.

Sembra che la strada imboccata sia quella del ritorno al passato. Centrodestra contro Centrosinistra. I primi in forte crescita dimostrano che uniti possono ottenere grandi risultati e puntare al governo. Il PD non convince, ne è l’emblema la sonora batosta ottenuta dal proprio candidato nel Paese del padre di Renzi, dove l’antimatteo stravince affossando il candidato del segretario.

Ma di queste amministrative, aspettando ovviamente l’esito definitivo dei ballottaggi, il segnale più forte e quello più positivo, è che gli italiani non si fanno prendere in giro due volte. O meglio, avendo la memoria corta, gli italiani si fanno prende in giro anche più di due volte. Ma bisogna che passi un po’ di tempo. Nell’attesa,  Grillo puó tornare a fare il comico, anche se nella sua carriera non ha mai fatto ridere quanto in politica.