Tiziana Cantone, orribili cori a Treviso, pochi ultras ma se c’è chi può cantare così…

di Sergio Carli
Pubblicato il 19 Settembre 2016 - 06:14 OLTRE 6 MESI FA
Tiziana Cantone, orribili cori a Treviso, pochi ultras ma se c'è chi può cantare così...

Tiziana Cantone, orribili cori a Treviso, pochi ultras (nella foto della Tribuna di Treviso il gruppo dei tifosi) ma se c’è chi può cantare così…

Tiziana Cantone, la ragazza suicida dopo che un ex fidanzato ha messo in rete un suo video erotico, ha fatto le spese del disappunto di un gruppo di tifosi, quelli della squadra del Treviso, che hanno intonato cori offensivi contro la poveretta, a quanto riferiscono sia la Tribuna di Treviso sia il Gazzettino di Venezia.

Siamo nel profondo Nord, Treviso è una città molto ricca, molto civile, hub di industrie di dimensioni mondiali.

L’episodio si è verificato a Sedico (Belluno) città con una popolazione che è un decimo di quella di Treviso. Sul campo del Sedico il Treviso alla prima trasferta di questo campionato di eccellenza  ha registrato anche la sua prima sconfitta della stagione, per uno a zero.

Siamo in presenza di una sparuta minoranza, poco più di 20 esaltati, come testimoniano le foto di una gradinata di provincia dove è assiepato uno sparuto gruppo di tifosi e come conferma anche il presidente della squadra locale, il bellunese Sergio De Cian, ex sindaco di Sedico. De Cian ha individuato i responsabili nei “leader ultras ed una ventina di tifosi, che hanno peraltro i Daspo” e che non perdono occasione per creare incidenti (“Il collega trevigiano è in imbarazzo per gli eccessi di quella frangia). I cori contro la povera Tiziana Cantone, alla fine della partita, erano stati preceduti, nel secondo tempo, dopo che Pilotti del Sedico aveva fatto gol al 3 minuto, dal lancio verso il bordo del campo di vari oggetti, tra cui perfino un vassoio da bar.

Può essere azzardato estendere il discorso alla maggioranza dei cittadini e dei loro sentimenti. Se un gruppo di tifosi offende la memoria di una ragazza morta suicida per sfogarsi della sconfitta subita dalla propria squadra, non vuol dire che il loro indegno comportamento rappresenti il sentire di tutti i trevigiani.

Però l’episodio induce a una riflessione o meglio a una constatazione su come la gente, che poi siamo tutti noi, reagisca pensi e agisca in modi molto differenti. Di questo non si può non tenere conto, perché è la realtà e la realtà può anche essere sgradevolmente diversa da quello che sentiamo e pensiamo noi.

Ci possono essere vari modi per interpretare la vicenda di Tiziana Cantone e saremo gli ultimi a dare giudizi. Facciamo cronaca e la cronaca non conosce giudizi né pregiudizi.

Ma in tanti non si sono sottratti alla spinta di giudicare, i più nel senso di considerare la ragazza vittima di forze a lei superiori, che hanno trovato un moltiplicatore di energia nel tritacarne infernale del web; alcuni nel senso di considerare la ragazza vittima solo di se stessa, della sua debolezza, della sua inadeguatezza alla vita; c’è anche chi ha mescolato le due cose, traendone una morale tutta sua.

La fine di Tiziana Cantone ha acceso i sentimenti, è diventata un caso internazionale.

Ogni notizia che arriva di questo secondo tipo fa fare un sobbalzo. In alcuni casi non c’è da stupirsi, quel cinismo lo si poteva dare per scontato, in altri non lo si sarebbe affatto pensato.  Ma la constatazione che ci sia chi la pensi così ci deve fare riflettere. Può anche dare un po’ i brividi constatare che la fuori non tutti sono come noi e dobbiamo essere preparati a confrontare il peggio. Condannarlo, esacrarlo, non lo annulla. Magari ci fa sentire migliori, ma il male resta.