Luca Laurenti confessa: “Odio il costume, preferisco…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Aprile 2016 - 10:56 OLTRE 6 MESI FA
Luca Laurenti

Luca Laurenti

ROMA – Luca Laurenti, storico socio di Paolo Bonolis in tv, racconta a Sorrisi la sua passione sfrenata per il nudismo. “Col costume siamo in un sacco di plastica”, dichiara, “mi piaceva tanto da bambino tenere tutto all’aria fresca, ma perché a un certo punto ci dobbiamo coprire?”. Laurenti racconta anche un suo problema infantile:

“Da piccolo balbettavo, non avevo ancora capito che la balbuzie è timidezza, è una porta che non si apre. C’avevo tutte le paure, le fobie, l’agorafobia soprattutto. Avevo il terrore di incontrare la gente e stavo al chiuso, quando uscivo camminavo rasente i muri. L’ho vinta affacciandomi fuori. Hai paura di una cosa? Falla! Dopo un po’ di volta ti passerà. Andavo a suonare per i bambini alle feste di compleanno”.

“Io e mia moglie stiamo bene sia insieme che a distanza. Ogni coppia ha il suo codice e il nostro è sempre unificante. Non ci sono cose che uno può fare o non può fare. Quanto alla fedeltà, il problema per noi non è cosa si fa, ma come lo si fa. Oggi prima si scopa e poi ci si presenta. Invece è importante conoscersi. Dico solo che se una mi piace ma ha il marito geloso, manco la tocco. Se invece non lo è, si può essere felici in tre che è meglio. L’amore deve far bene a tutti”.

Oggi, in un’intervista più familiare a Tv Sorrisi e Canzoni, il socio di Paolo Bonolisè tutto casa e chiesa:

“E’ stato Bonolis a presentarmi Raffaella Ferrari, la donna della mia vita che ho sposato nel 1994 e da cui ho avuto, tre anni dopo, mio figlio Andrea. Con Raffaella me ‘so risolto. mi ha fatto uscire da ‘na mezza depressione, mi ha dato l’equilibrio. Lei è l’elemento quadrato, terreno della coppia”.

Il suo rapporto col conduttore di Ciao Darwin? Oggi è puramente professionale anche se, ai tempi del loro debutto insieme a Urka, divisero la casa a Milano:

“Io ho sposato Paolo Bonolis a livello umoristico: ridiamo delle stesse cose. Per il resto siamo diversi”.