Principe Carlo e Lady Diana, il libro choc: “Lei lo colpiva in testa mentre pregava”

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Marzo 2017 - 06:29 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA – Una vita non proprio da fiaba quella del principe Carlo d’Inghilterra, costretto a sposare Diana dopo che il padre Filippo gli inviò una minacciosa lettera in cui gli scriveva di fidanzarsi poiché era “in gioco la reputazione” della giovane maestra d’asilo. Quando ricevette la perentoria richiesta del padre, Carlo fu preso dal panico ma la famiglia reale aveva timore che la sua indecisione avrebbe “macchiato” il suo onore; una comunicazione scritta e non verbale, in cui c’era un solo ordine: “Devi fidanzarti”.

Secondo Pamela Hicks, amica di famiglia, Carlo “non era innamorato, non era pronto… è stato succube delle minacce del padre”. La rivelazione è in una nuova biografia su Carlo d’Inghilterra, scritta da Sally Bedell Smith, newyorkese, autrice di bestseller e biografa della famiglia reale, di cui il Daily Mail pubblica in esclusiva una recensione di Caroline Howe e Dan Bates.

In “Prince Charles: The Passions and Paradoxes of an Improbable Life“, la Bedell Smith racconta la vita dell’erede al trono, descrive quanto già dall’inizio, luglio 1981, fosse improbabile la sfortunata coppia Carlo e Diana. Il principe ha sposato l’ex maestra d’asilo, perché il suo vero amore, Camilla Shand, ora sua seconda moglie, Camilla di Cornovaglia, per la tradizione reale, non era abbastanza casta. Spesso Diana scherniva il principe, dicendo che non sarebbe “mai diventato re”, sapendo di provocare una profonda frustrazione.

La Bedell Smith sostiene che Diana aveva l’abitudine di colpire Carlo sulla testa quando si inginocchiava a pregare nel corso della notte e continuava a rimproverarlo mentre recitava le preghiere. Il libro ritrae l’erede al trono, 68 anni, in una luce poco lusinghiera e l’autrice scrive che lui e il suo staff “cercavano spesso di placare l’atteggiamento sconcertante ed esasperante di Diana, provvedevano a distrarla e, alla fine, frustrati, rinunciavano”.

La Bedell Smith mette in chiaro che il vero amore della vita di Carlo è Camilla, 69 anni, incontrata nel 1972. Una ragazza di ceto elevato, figlia di un ufficiale dell’esercito britannico, con una voce bassa e roca. Lady Annabel Goldsmith la descrive come una “creatura calda, con una risata materna e un enorme sex appeal“.

Carlo, di Camilla adorava il fatto che lei lo “ascoltava sempre” e in lei aveva trovato “il calore di cui aveva bisogno” ma non era pronto a sposarla a 24 anni. Patricia Mountbatten, altra e ancora più importante amica di famiglia, rivela che c’erano “evidenti problemi” nel legame con Camilla. Le convenzioni dell’epoca, volevano che una principessa fosse vergine, o quanto meno ritenuta tale, e Camilla “aveva avuto una storia, non era gradito il suo passato”, osserva la Mountbatten.

Camilla sposò un altro uomo, Andrew Parker Bowles, e la sua relazione col principe continuò per gran parte del matrimonio con Diana. A 30 anni, dopo una serie di scappatelle, Carlo ricevette enormi pressioni per sposarsi e nella sua vita entrò Diana che, secondo la Bedell Smith, si trovò nel posto sbagliato al momento sbagliato e sposò l’uomo sbagliato. Nel 1980, il rapporto tra Carlo e Diana, la figlia di John Spencer, Visconte Althorp, è diventato “clandestino”.

Carlo non avanzava nessuna proposta e la famiglia reale pensò che l’onore della giovane ormai “era messo in dubbio”, e fu assediata dalla stampa accampata fuori dalla sua abitazione. Al momento Diana, aveva solo 19 anni, non aveva la sicurezza di Camilla e confessò a un vicino di casa di essere “infelice”.

Nel gennaio 1981, Diana si recò per tre giorni a Sandringham, la tenuta della famiglia reale nel Norfolk, in Inghilterra, e la Bedell Smith scrive che era “molto tesa”. A quel punto Filippo decise di scrivere la lettera al figlio, affermando che la “reputazione di Diana era in gioco a causa dei gossip sui giornali”. Filippo, all’epoca disse: “O si propone o la lascia libera. In entrambi i casi, a breve dobbiamo prendere una decisione”.

La Bedell Smith scrive: “Forse Carlo avrebbe potuto comprendere più chiaramente le sfumature del messaggio del padre, se avessero parlato di persona ma lui scelse di interpretare la lettera come coercitiva e accusatoria“. Un altro fattore, sono state le restrizioni imposte al principe sulla scelta di una sposa e al proposito, secondo Bedell Smith: “Nel 1980, a più di dieci anni di distanza dall’inizio della rivoluzione sessuale, era costretto a seguire la tradizione reale per cui doveva sposare una vergine o che sembrasse tale”.

“E’ stato costretto, in effetti, a pescare in una culla … .il divario di 12 anni tra Carlo e Diana era incolmabile, non avevano amici comuni, nessuna esperienza di vita comune, interessi diversi”. “Camilla non era di elevatissimo ceto ma era in sintonia con Carlo, frequentavano la stessa cerchia sociale, amavano la caccia, l’ippica e Diana non sarebbe mai stata così”.

Il matrimonio, fin dall’inizio, è stato segnato dalla gelosia di Diana per Camilla che ha alimentato la bulimia, l’autolesionismo, la paranoia. La principessa sentiva che la famiglia reale era fredda e non la accoglieva con caldo affetto. Bedell Smith afferma che il rapporto con la regina era “corretto” ma il self control di Elisabetta la innervosiva.

I sospetti di Diana nei confronti di Camilla in breve tempo diventarono un’ossessione, scrive l’autrice: “Uno degli aspetti più tristi della breve e tragica vita di Diana è stato il fallimento di chi la circondava, amici e familiari in ugual modo, per convincerla a ottenere una diagnosi corretta e curare i sintomi di instabilità mentale… bulimia, autolesionismo, depressione, ansia acuta e paranoia”.

Era tormentata da sentimenti di vuoto e di distacco, temeva l’abbandono, aveva difficoltà nelle relazioni e le persone a lei più vicine sostengono che tutti stavano sulle spine a causa dei suoi sbalzi improvvisi d’umore, la sfuriate esplosive e i musi lunghi. Diana aveva bandito la maggior parte degli amici di Carlo “dalla loro vita, perché era convinta che stessero cospirando contro di lei”, afferma la scrittrice.

Una volta sentì parlottare affettuosamente Carlo a Camilla al telefono e in un’altra occasione trovò un braccialetto con le iniziali “RV” o “Ragazza Venerdì”, il soprannome di Camilla. Diana, una settimana prima del matrimonio scoppiò in lacrime ad una partita di polo e a Balmoral, la tenuta in Scozia della famiglia reale, era così depressa che di fronte a Carlo si ferì con schegge di vetro e un rasoio.

“Ma a Carlo, mancavano conoscenza e temperamento per poterla aiutare davvero”, cercò di trovarle un terapeuta ma a lei serviva un “supporto costante” che nessuno poteva garantire.
Secondo la Bedell Smith, Carlo e Diana, smisero di avere rapporti sessuali nel 1984, dopo soli 3 anni di matrimonio e iniziarono a dormire in stanze separate.

Verso la fine del 1986 avevano vite separate e Diana viveva una relazione con il suo istruttore di equitazione, il capitano James Hewitt della Life Guards in the Household Cavalry.
Secondo il biografo reale Jonathan Dimbleby non c’è dubbio che ebbe anche una relazione con Barry Mannakee, un responsabile della protezione reale; e un altro dei suoi amanti si dice sia stato Will Carling, l’ex capitano di rugby dell’Inghilterra.

Nella sua famosa intervista alla trasmissione Panorama della BBC, nel novembre 1995 ammise che Hewitt era il suo amante e parlando di Camilla disse: “In questo matrimonio eravamo in tre, quindi era un po’ affollato”. Bedell Smith scrive che Carlo aveva “pensato di poter imparare ad amare Diana, proprio come nel matrimonio combinato tra sua nonna e re Giorgio VI che, in seguito, si trasformò in amore”. Ma sei anni dopo le nozze, angosciato scrisse ad un amico: “Come ho fatto a sbagliare in questo modo?”

Erano troppo diversi e alla vigilia del matrimonio, pianse. Era ancora innamorato di Camilla, una donna vivace, irriverente, indifferente alla moda e stile, senza pretese e affettuosa. Condivideva l’amore del principe per la campagna, così come il suo senso dell’umorismo e la passione per The Goon Show, una commedia radiofonica britannica in onda negli anni ’50.

Con Diana, che non aveva risorse interiori, interessi o hobby, non aveva nulla di cui parlare.
Così, quando Carlo si ritirò in campagna con la scatola dei colori, libri e canne da pesca, Diana divenne più depressa e ossessionata da Camilla era insonne e anoressica. Rifiutava qualsiasi dovere reale, affermando che “era noioso”, le mancavano i pranzi con le amiche e lo shopping, due suoi grandi interessi.

Soffriva di violente oscillazioni d’umore, viveva “distaccata in modo sconcertante” dal mondo esterno: si perse nell’autocommiserazione e iniziò lo stalking a Camilla. La separazione di Carlo e Diana fu annunciata nel dicembre 1992, dal primo ministro britannico John Major, che lesse una dichiarazione della famiglia reale al Parlamento britannico.

Diana, per ottenere l’attenzione di Carlo, arrivò a buttarsi giù da una scala quando era incinta di tre mesi; ridicolizzò il marito mentre indossava l’uniforme militare, lo colpì sulla testa mentre diceva le preghiere e allontanato molti dei suoi amici. Non le piaceva tutto ciò che amava il marito e lo derideva chiamandolo “il ragazzo prodigio” e “la grande speranza bianca”.

Carlo si rese conto che il matrimonio era una farsa ed “irrimediabilmente concluso”; nella metà del 1986, cominciò a parlare al telefono con Camilla e riaccese la storia d’amore. Il divorzio da Diana fu finalizzato nel 1996. Diana morì a Parigi l’anno seguente in un incidente stradale, insieme al suo amante, Dodi Fayed, figlio del proprietario di Harrods, Mohamed Fayed.

Nel 2005, Carlo ha sposato Camilla nel corso di una cerimonia civile a Windsor Guildhall a cui la regina e il principe Filippo non hanno partecipato; Elisabetta II riferì che il suo ruolo nella Chiesa d’Inghilterra non le consentiva di partecipare a una cerimonia civile.
Secondo la biografia di Smith, l’infanzia di Carlo iniziò privata dall’affetto di suo padre e sua madre. Ha descritto la regina come “non indifferente ma distaccata” e suo padre “con buone intenzioni ma privo di fantasia”. La regina e il principe Filippo vedevano Carlo e la sorella Anna dopo la prima colazione e dopo l’ora del tè.

Nel 1954, dopo sei mesi di assenza per un tour delle nazioni nel Commonwealth, la regina Elisabetta e il principe Filippo accolsero Carlo, cinque anni, e Anna, tre, con una stretta di mano. La sua “oasi di sicurezza” era la tata Mabel Anderson, con cui stabilì il “modello nei rapporti con altre donne più grandi nel corso della sua vita”.

Anche la regina madre era molto affettuosa, lo faceva ridere e gli dava tutti gli abbracci che non riceveva in casa, lo ha introdotto nel mondo della musica e dell’arte, non compreso dai genitori, dell’architettura, pittura e scultura.

Il padre, voleva che Carlo frequentasse il suo stesso college a Gordonstoun, in una zona isolata del nord-est della Scozia. Carlo sperava di andare a Eton vicino al castello di Windsor, ma Filippo non ne volle sapere. Carlo era molto infelice a Goronstoun, vittima di bullismo. ma è stato proprio lì che fu introdotto alla parapsicologia, mistica e fede. Continuò la formazione al Trinity College di Cambridge ed è stato il primo erede al trono a laurearsi.