Stefania Pezzopane denuncia concorso “Il più bello d’Italia”: “Simone ha vinto”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Gennaio 2015 - 18:55 OLTRE 6 MESI FA
Stefania Pezzopane denuncia concorso "Il più bello d'Italia": "Simone ha vinto"

Stefania Pezzopane denuncia concorso “Il più bello d’Italia”: “Simone ha vinto”

ROMA – Stefania Pezzopane non ci sta e anzi rilancia. Porta avanti la sua battaglia e lo fa “a nome delle donne”.  “Ho chiesto ai miei legali di denunciare gli organizzatori del concorso Il più bello d’Italia: il mio fidanzato Simone Coccia Colaiuta non ha rubato nessuna fascia”.

La senatrice del Pd è ultimamente molto presa dalla questione della fascia da Mister vinta  dal suo fidanzato. Lei non è una ragazzina, lui invece fa il modello e l’aspirante attore. Esteticamente poco probabili insieme eppure innamorati. Secondo Pezzopane sarebbe questo il motivo per cui è stata messa in giro la voce che Simone Coccia Colaiuta non avrebbe in realtà vinto quel secondo posto al concorso “Il più bello d’Italia”.

“Ho chiesto ai miei legali di denunciare gli organizzatori del concorso Il più bello d’Italia: il mio fidanzato Simone Coccia Colaiuta non ha rubato nessuna fascia”.

“Ho letto che non mi accorgerei delle bugie di Simone perché “obnubilata”. Peccato io fossi presente quando è stato chiamato sul palco e gli è stata messa la fascia. Non l’ha inventata”.

Lei è andata anche in tv a difenderlo: “Sono un personaggio pubblico e nulla di quello che faccio è fatto a caso. Sono andata a portare avanti una battaglia anche a nome delle donne che vivono una situazione come la mia e mi scrivono. In questo Paese l’uguaglianza c’è solo a chiacchiere: agli uomini si perdona tutto, anche di pagare le fidanzate; a una donna che fa politica non si perdona di vivere una storia d’amore”.

Tutto un complotto:

“Di certo hanno influito le battaglie fatte contro il governo ai tempi del terremoto dell’Aquila e le posizioni prese come vicepresidente della Giunta per le elezioni quando si discuteva della decadenza di Berlusconi dal Senato”.