“Perseguitata da uno stalker per due anni”. Tessa Gelisio si confida in esclusiva con “Tv Sorrisi e Canzoni”

Pubblicato il 22 Settembre 2010 - 00:44 OLTRE 6 MESI FA

Un inferno durato due anni, con l’ossessione di uno stalker che la perseguitava senza tregua. Tessa Gelisio, conduttrice di “Pianeta Mare” su Retequattro, racconta in esclusiva a TV Sorrisi e Canzoni, nel numero in edicola martedì 21 settembre, la sua drammatica esperienza. Una storia iniziata con uno scambio di mail e finita con una denuncia ai carabinieri.

«Sostengo da sempre l’associazione “For Planet”, nata per promuovere la conservazione ambientale – racconta la conduttrice – Un giorno mi avvertono che un donatore ha effettuato un bonifico di mille euro perché mio fan. Io rimango piacevolmente stupita e mando una mail per ringraziare».

Da quel momento la vita della giovane divulgatrice, però, diventa un inferno: «Vuol far l’amore con me, mi chiede che intimo indosso… Ma questo è ancora niente. Io, ovviamente, interrompo subito ogni contatto. Però lui insiste: “So dove abiti. Conosco anche la casa delle tue zie. Noi ci amiamo e tu lo sai”. E il peggio doveva ancora venire».

L’uomo, infatti, comincia a seguirla, si mostra sempre al corrente di ogni suo movimento, fino all’inevitabile intervento dei carabinieri. Per un po’ lo stalker, un uomo con disturbi comportamentali, si placa, ma la persecuzione riprende fino all’incontro faccia a faccia dello scorso agosto.

«Paura, brividi e incapacità di reagire. Questo è quello che ho provato quando mi sono ritrovata il mio stalker dinanzi agli occhi. Sensazioni che non auguro al mio peggior nemico» si confida la Gelisio. «Resto immobile. Paralizzata. Lui mi fissa: “Noi ci amiamo, lo sai”. Trovo la forza per scappare, urlare e chiamare aiuto. A quel punto è scattata la denuncia».

Da allora la Gelisio non ha più rivisto il suo persecutore, ma la paura non è passata: «Ho cambiato casa. L’essere vittima del reato di stalking condiziona la vita. La mia nuova abitazione l’ho voluta vicino alla Questura. Non si sa mai».