“Basta dare soldi a quattro lesbiche”: Felice Belloli, presidente calcio femminile

Pubblicato il 14 Maggio 2015 - 18:11 OLTRE 6 MESI FA
"Basta dare soldi a quattro lesbiche": Felice Belloli, presidente calcio femminile

Felice Belloli, presidente della Lega Calcio Dilettanti e del calcio femminile (Ansa)

ROMA – “Basta dare soldi a queste quattro lesbiche”: è quello che avrebbe detto Felice Belloli, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, ruolo nel quale è subentrato a Carlo Tavecchio. Belloli si riferiva ai finanziamenti al calcio femminile, che lui gestisce in quanto le donne calciatrici fanno capo alla Lega Dilettanti. La frase sarebbe stata pronunciata da Bolloli durante il consiglio direttivo del dipartimento del calcio femminile, tenutosi il 5 marzo scorso.

Il sito www.soccerlife.it ha pubblicato il verbale di quella riunione e la procura federale della Figc ha deciso di aprire un’inchiesta. Ma ciò nonostante Bolloli nega di aver mai detto quelle sgradevoli parole a proposito del calcio femminile. Scrive Fulvio Bianchi su La Repubblica:

“Basta non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche…”. Una frase inaccettabile scuote il mondo del calcio: parole gravissime, ancor di più perché vengono da chi dovrebbe tutelare gli interessi delle ragazze. I fatti si riferiscono al 5 marzo scorso, in occasione consiglio direttivo del dipartimento del calcio femminile. Felice Belloli, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, avrebbe espresso giudizi offensivi nei confronti delle ragazze che giocano a pallone.

Una frase che ha portato all’apertura di un’inchiesta da parte della procura federale della Figc. Il sito “www.soccerlife.it” pubblica oggi il verbale della riunione. Belloli, forse irritato per le sollecitazioni di contributi, ha detto: Belloli, lo ricordiamo, ha preso il posto di Carlo Tavecchio alla Lnd, è consigliere federale ed è il presidente che gestisce il calcio femminile in Italia, un movimento ancora ridotto (circa 11.000 tesserate) ma che la Figc adesso vuole rilanciare, anche grazie ai contributi di Fifa e Uefa. Questa frase, se confermata, dovrebbe portare alle immediate dimissioni.

Nonostante esista un verbale, Belloli nega. “Bisogna dimostrare che ho detto certe parole. Ora lo dimostrino”, è la replica. “Avrei detto queste cose? Avrei, appunto… Ora dimostrino che ho detto così… Dicano pure quello che vogliono”. L’argomento infiamma il dibattito sui social network: “Chiedono le mie dimissioni. Non so chi può chiedere le mie dimissioni. Io, in ogni caso, non ho mire politiche. So cosa devo fare”.