Fortuna Loffredo, Antonio Giglio e un’altra: Parco Verde Caivano, ombra pedofili

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Dicembre 2014 - 14:07 OLTRE 6 MESI FA
Fortuna Loffredo, Antonio Giglio e un'altra: Parco Verde Caivano, ombra pedofili

Fortuna Loffredo, Antonio Giglio e un’altra: Parco Verde Caivano, ombra pedofili

NAPOLI – L’ipotesi è di quelle raccapriccianti: il Parco Verde di Caivano, vicino Napoli, è una specie di “paradiso degli orchi”. La spiegazione è ancora più raccapricciante: una rete di pedofili che starebbe proteggendo l’assassino di Fortuna Loffredo, la ragazzina di 12 anni morta dopo essere stata violentata e caduta dal balcone proprio lì. E adesso proprio lì è stato arrestato un uomo di 38 anni, accusato di abusi sessuali su una ragazzina di 12. Sono Leandro del Gaudio e Marco Di Caterino sul Mattino a mettere insieme i tasselli delle vicende, cercando un filo logico.

Sì, perché c’è un’ipotesi ancora peggiore: forse anche la morte di Antonio Giglio, 13 anni (ufficialmente per motivi accidentali) potrebbe essere legata a questa torbida vicenda. Forse lui, amico di giochi di Fortuna, aveva visto o sapeva qualcosa che era meglio non venisse fuori. Meglio per qualcuno che aveva interesse a nasconderla, si intende.

Questa la ricostruzione di Del Gaudio:

Un arresto, accuse da brividi nei confronti di un presunto pedofilo. Roba che, se fosse vera, basterebbe a confermare un dato: in questo edificio alle porte di Napoli, Fortuna non è stata l’unica bambina ad aver conosciuto il male per mano degli adulti. No, pare che in questa storia, lei non sia stata l’unica vittima: uccisa lo scorso 24 giugno a soli sei anni, aveva subìto abusi come hanno puntualmente ricostruito i consulenti della Procura, in uno scenario che costringe gli inquirenti a lavorare a ritroso.

A scavare nella cronaca di un recente passato, a partire dal 27 aprile del 2013, quando sulla strada dello stesso condominio popolare viene trovato il cadavere del piccolo Antonio Giglio. Aveva su per giù la stessa età di Fortuna, era un suo amichetto di giochi, la sua morte – sulle prime – venne attribuita ad un evento accidentale. Eppure, oggi è facile immaginare che anche quella di Antonio sia una storia tutta da esplorare. Come il caso del 38enne arrestato lunedì scorso.