Francia, multa clienti prostitute: 1500 € la prima, poi 3750

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Aprile 2016 - 15:14 OLTRE 6 MESI FA
Francia, multa clienti prostitute: 1500 € la prima, poi 3750

Francia, multa clienti prostitute: 1500 € la prima, poi 3750

PARIGI – In Francia arrivano le multe per i clienti delle prostitute, multe che possono arrivare a 3750 euro. Dopo due anni e mezzo di dibattiti, l’Assemblea Nazionale si appresta ad adottare il progetto di legge socialista che punta a rivoluzionare la normativa in materia. La principale misura del testo riguarda “l’acquisto dell’atto sessuale”, che verrà sanzionato con una multa da 1.500 euro, portata fino a 3.750 euro in caso di recidiva. Incluso nel progetto normativo anche uno stage che punta ad aprire gli occhi dei clienti sulle reali condizioni di vita delle prostitute.

L’altra novità della legge è la completa depenalizzazione per le prostitute: a essere punito insomma è solo il cliente, la prostituta invece viene equiparata a una vittima. Spiega La Stampa:

E così la Francia, penalizzando i clienti, si allinea agli altri Paesi europei che già hanno adottato misure simili: la Svezia, la Norvegia e l’Islanda. Sul versante delle prostitute, invece, viene eliminato una volta per tutte il cosiddetto «reato di adescamento», che era stato introdotto nel 2003 da Nicolas Sarkozy, allora ministro degli Interni: imponeva una multa di 3750 euro e fino a due mesi di carcere. Prevista anche la «redenzione» – La nuova legge, voluta fortemente da una deputata socialista, Maud Olivier, anche contro tanti compagni di partito, prevede pure di incentivare le prostitute a uscire dal loro mondo. Viene creato, così, un fondo per sostenere coloro che vorranno cambiare vita: sarà dotato inizialmente di 4,8 milioni di euro all’anno. Non solo: le donne senza permesso di soggiorno potranno ottenerne uno di sei mesi rinnovabile, se si impegneranno «in un percorso di uscita dalla prostituzione e di inserimento sociale e professionale». Il 90% delle prostitute in Francia sono straniere, perlopiù clandestine. Tra consensi e (molte) critiche – «Dopo settant’anni dalla fine delle case chiuse, nell’aprile 1946, finalmente la Francia va fino in fondo nella sua logica abolizionista – ha sottolineato Danielle Bousquet, presidente dell’Alto consiglio per l’eguaglianza fra gli uomini e le donne -: riconosce le prostitute come vittime e non come delinquenti».