Freterosexual: quando l’uomo sente l’orologio biologico e va in panico

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Marzo 2015 - 18:55 OLTRE 6 MESI FA
Freterosexual: quando l'uomo sente l'orologio biologico e va in panico

Freterosexual: quando l’uomo sente l’orologio biologico e va in panico

ROMA – Lorologio biologico non è più solo una questione femminile. Anche gli uomini iniziano a sentire il tempo che passa, a temere i bicipiti che cadono, i capelli che ingrigiscono, gli spermatozoi che non sono più quelli di una volta.

Se per le donne la cosa è nota, per gli uomini è una novità. Tanto che è stato coniato un termine ad hoc, ovviamente dagli anglosassoni: “Freterosexuals”, coloro che hanno la “manxiety”, l’ansia maschile dell’orologio che ticchetta.

L‘Evening Standard racconta di uomini che, arrivati a 35 anni, si rendono conto che a quell’età i loro padri aveva già dei figli, una famiglia, un lavoro stabile. Gli anglosassoni si spaventano. Gli italiani chissà, visto che a 35 anni per lo più sono ancora al principio del cammin di loro vita, e ancora si domandano: “Chi sono, da dove vengo, dove sto andando?”.

Ma come anche da noi sono arrivati i metrosexual, con le loro sopracciglia geometriche, le gambe depilate e le creme per il viso, c’è da giurarci, anche il freterosexual è in arrivo.

Non si riduca il tutto ad un fatto puramente estetico. I freterosexuals sono preoccupati anche della loro interiorità: leggono, si informano e cercano di essere persone migliori, anche in coppia. Il best seller di Daniel Goleman “L’intelligenza emotiva” è tra i volumi più in voga.

Qualche fotomodello di successo si inquieta nel terrore di essere visto solo come un bel corpo, si domanda se non sarebbe meglio se si desse agli affari, più seri della passerella. Il tono muscolare non basta: deve esserci qualcosa in più. Così i freterosexual, iscritti in palestra dai tempi dei predecessori metrosexual, non si accontentano più solo di addominali scolpiti e braccia possenti. Ora parlano di “nutrizione e rigenerazione”, si danno allo yoga e al pilates. Stanno certamente meglio dei loro antenati di anche solo una generazione fa ma non si danno pace. E quando gli anni passano e ci si avvicina agli “anta” anche per loro l’orologio biologico si fa sentire. E se zitella è ancora un termine tutto femminile, presto potrebbe arrivare l’omologo maschile per tutti quei freterosexual che hanno perso anche l’ultimo treno.