“L’Italia ha bisogno di figli, non di gay”: il manifesto di Forza Nuova a Ortona

Pubblicato il 28 Agosto 2012 - 16:48| Aggiornato il 17 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

PESCARA – ”L’Italia ha bisogno di figli, non di omosessuali”. Questo il manifesto di Forza Nuova Abruzzo. In caso il messaggio non fosse stato abbastanza chiaro, il coordinatore regionale Marco Forconi ha aggiunto: “Proviamo ribrezzo e repulsione per quella che consideriamo una patologia”.

Il manifesto in questione è stato affisso nei giorni scorsi ad Ortona (Chieti) in occasione di una campagna informativa promossa dall’Arcigay, che aveva allestito un banchetto nel centro della cittadina.

Sottolineando che il manifesto verrà riproposto a breve in tutto l’Abruzzo, ”anche con volantinaggi e presidi informativi”, Forconi sostiene che il messaggio si concentra esclusivamente sulla questione demografica e dei diritti civili: ”Noi rispettiamo la sessualità privata, pur non comprendendo lo stare insieme tra persone dello stesso sesso perché siamo per l’ordine naturale delle cose, ma con il manifesto esprimiamo la nostra più totale contrarietà alle unioni civili, ai matrimoni e alle adozioni”.

Dal partito di estrema destra fanno sapere che per evitare che il messaggio venga equivocato ed etichettato come omofobo, Forza Nuova ”spiegherà le sue ragioni in piazza e la prima provincia sarà proprio quella di Chieti. Secondo Forconi “il manifesto non è omofobo. La nostra omofobia sta nel fatto che proviamo ribrezzo e repulsione. Per i gay l’omosessualità è normale, per noi è una patologia, ma con il nostro messaggio non vogliamo entrare nel merito della patologia”.

Durissima la presa di posizione delle associazioni per la difesa dei diritti degli omosessuali e, più in generale, per la tutela di ogni diritto: ”Apprendiamo con sdegno e indignazione dei manifesti affissi dal partito neofascista Forza Nuova – scrivono in una nota Abruzzo Social Forum, Jonathan – Diritti in Movimento, PeaceLink Abruzzo e Antimafie Rita Atria -. Il partito di estrema destra afferma che ci sono persone, gli omosessuali, che ‘non servono’ all’Italia, a cui invece servirebbero, riprendendo una campagna portata avanti da Benito Mussolini negli Anni Trenta, ‘figli”’.

Parlando di un ”gravissimo segnale di intolleranza che non vogliamo e non possiamo sottovalutare”, le associazioni respingono ”con forza questa campagna di odio ideologico e omofobo” e chiedono ”a tutti gli attivisti, i militanti, le forze sociali, civili e politiche di condannare e di respingere il razzismo e l’omofobia delle formazioni neofasciste e di sostenere le campagne democratiche e civili di difesa e affermazione dei diritti di tutte le persone, qualunque sia la loro scelta sessuale o la loro provenienza geografica”.