Harry’s List, la guida alle prostitute di Londra che finisce in biblioteca

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Aprile 2015 - 16:35 OLTRE 6 MESI FA
Harry's List, la guida alle prostitute di Londra che finisce in biblioteca

(foto LaPresse)

LONDRA – Di ogni professionista si elencavano i tratti fisici fondamentali e i servizi offerti. E c’era persino spazio per qualche aneddoto. E non poteva mancare la cosa più importante di tutte: l’indirizzo. Per 30 anni, tra il 1757 e il 1787 la “Harry’s list” è stata la rivista più venduta in Inghilterra: si calcola che in 30 anni ne siano state distribuite oltre 250 mila copie.

Numeri pazzeschi per quel tempo. Un po’ meno pazzeschi se si pensa a cosa era l’Harry’s list, la lista di Harry, ovvero un catalogo completo di tutte le prostitute di Londra. Veniva aggiornato una volta l’anno, come se fosse un elenco del telefono. Tutto per segnalare new entry, cessazioni di attività, cambi di indirizzo. Ora la Harry’s List è stata digitalizzata ed è finita per la consultazione alla Wellcome Library di Londra. Prostitute consegnate, forse loro malgrado, all’eternità.

L’unica accortezza della guida era celare una parte del nome. Per il resto c’era scritto e raccontato un po’ di tutto come spiega sul Fatto Quotidiano Davide Turrini:

La signora “Fr-d-r-ck” si trova al numero 20 di Carlisle Street, a Soho, ed “è piuttosto notevole, con un bel naso romano”. La signora “Mck-Z” al numero 12 di John Street “viene dal Nord, come testimonia il suo modo di parlare” ed è fatta per “eccitare il desiderio”. “Miss Charl-tte C-ll-ns” di Oxford Street, invece, ha “denti non indifferenti, piccoli seni, braccia e gambe troppo in stile gotico ma, grazie forse al suo precedente impiego come lattaia, si dice che abbia una mano esperta…”. Queste sono solo alcune delle 87 voci della Harry’s List – of Covent Garden Ladies, forse la guida di prostitute più dettagliata e venduta – 80mila copie l’anno! – rimasta in circolazione, le cui edizioni originali del 1787 e 1788 sono state acquisite dalla Wellcome Library di Londra e digitalizzate.