“Tuo marito ti trascura? Lo faccio prete, vedrai che vigore”. Sesso e medioevo

Pubblicato il 3 Aprile 2013 - 13:43| Aggiornato il 9 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Tuo marito ti trascura? Ne faccio un prete, vedrai…” Sesso nel medioevo, l’ultimo saggio dello storico francese Jacques Roussiaud (“Sexualités au Moyen Age”), oltre alla riconosciuta acribia documentaristica e sociologica, contiene anche aneddoti molto divertenti che smontano luoghi comuni e gettano una luce diversa sulla presunta astinenza clericale, invocata più che praticata, sulla sessualità quasi proverbiale dei preti. Citiamo volentieri La Stampa e il bell’articolo di Alberto Mattioli che recensisce il saggio (“Così facevan tutti nel Medioevo. Anche i preti”).

Dunque. A parte che uno Statuto di Belluno del 1428 (l’età moderna sta avanzando a grandi passi)  decreta che “non bisogna presumere vergine alcuna donna di più di vent’anni, a meno che la sua castità non possa essere provata” (questo per dire del giudizio accordabile alla reputazione delle donne). Quanto ai preti è gustoso quanto ha da consigliare un vescovo a proposito di astinenze maschili indesiderate .

“Un giorno una donna si lamenta con il vescovo di Hugues di Lincoln che suo marito non compie il dovere coniugale. «Vuoi che tuo marito ritrovi il suo ardore? Ne farò un prete», le risponde Hugues: «Appena un uomo è prete, brucia».”