Milano. Ordina pizza a domicilio, egiziano la violenta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Aprile 2015 - 11:13 OLTRE 6 MESI FA
Milano. Ordina pizza a domicilio, egiziano la violenta

Milano. Ordina pizza a domicilio, egiziano la violenta

MILANO – Quella sera era sola a casa. Con il suo gatto. E ha deciso di mangiarsi una pizza, come fanno tanti, facendosela consegnare a casa. Ha chiamato una pizzeria che conosceva bene. Conosceva il proprietario e alcuni dei dipendenti. Non conosceva l’uomo, un nordafricano, che dopo averle lasciato la pizza sul tavolo, quando ha capito che era sola, l’ha violentata.

Succede a Milano, periferia est. E succede anche che lo stupratore, un nordafricano (probabilmente egiziano) di circa 30 anni, è ancora a piede libero.

Racconta Cesare Giuzzi che Roberta, 41 anni, prima di chiedere aiuto e raccontare quanto successo ha aspettato la mattina dopo. Si è rivolta ad un’amica ed è stata lei a chiamare ambulanza e forze dell’ordine. Era tornata da poco a vivere da sola, Roberta, dopo la fine di una storia. E quando ha ordinato la pizza semplicemente non voleva cucinare. Ma si è trovata, come racconta Giuzzi, dentro un incubo:

ordina una pizza come aveva fatto tante altre volte in una pizzeria take away che dista meno di cinquanta metri da casa. La gestisce un egiziano, Roberta lo conosce e conosceva anche i «ragazzi» che in motorino consegnavano le pizze a domicilio. Quando alle 21 suona il citofono la voce è però quella di uno sconosciuto. «Sali pure, terzo piano».

Il tempo di aprire la porta e Roberta si trova di fronte un giovane nordafricano, alto, molto più del suo metro e sessanta scarso. Il ragazzo supera la soglia di casa mentre la 41enne prende il portafoglio. «Mi ha chiesto se fossi in casa da sola» scriverà Roberta nella denuncia. Lei dice di aver risposto con una battuta, senza pensarci: «Stasera siamo io e il gatto». È stato a quel punto che il giovane ha appoggiato il cartone della pizza su un tavolino e ha richiuso la porta alle sue spalle.

Roberta non ha il tempo di urlare: lui la butta sul divano, si getta sopra di lei, le strappa i vestiti. Inizia a toccarla e a spogliarsi. Lei non grida. Neppure quando il giovane nordafricano si ricompone, prende quaranta euro che trova nel portafoglio ed esce di casa. Da quel momento in poi la donna dice di non essere neppure riuscita a dare l’allarme. Lo farà alle sette di mattina del giorno dopo quando manda un sms ad un’amica: «Mi hanno violentata». Quando l’amica arriva sotto casa Roberta è davanti alla pizzeria, sta cercando di ritrovare quel ragazzo. Lo vede per un attimo nel locale, il pizzaiolo dice però di non sapere il suo nome: «Io prendo la gente per lavorare, non so come si chiama». Interrogato venerdì pomeriggio dalla polizia, però, darà molti più dettagli. Ma quel giovane ancora non si trova.