Nude davanti al quadro: “Dedicato a Renzi e a Rouhani” FOTO

di Redazione blitz
Pubblicato il 4 Febbraio 2016 - 15:23 OLTRE 6 MESI FA

CASORIA (NAPOLI) – Nude davanti al quadro: “Dedicata a Renzi e a Rouhani” FOTO. Il direttore del museo di arte contemporanea di Casoria in provincia di Napoli, pubblica una foto che fa discutere. La foto ironizza sulla decisione di coprire le statue nude che si trovavano al Campidoglio durante la visita a Roma di Hassan Rouhani, il presidente iraniano. 

Nella foto appaiono quattro ragazze che riproducono il quadro che hanno davanti tirandosi giù le mutande. Antonio Manfredi, il direttore del museo di arte contemporanea, dopo aver pubblicato la foto ha scritto che su Facebook

“Qualcuno ha segnalato come offensiva questa foto ed ha choesto a FB di rimuoverla. La richiesta è stata respinta da FB ritenendo la foto non lesiva. Ringrazio FB per non essere incorsa  nello stesso errore del Governo Italiano di coprire le opere d’arte”.

Le statue vennero coperte durante la visita di Rouhani avvenuta negli ultimi giorni di gennaio. Il giorno dopo, il governo italiano si è difeso dicendo di non aver chiesto di coprire le statue “nude” dei Musei Capitolini per la visita del presidente iraniano . E non sarebbe stato neppure il presidente iraniano a chiederlo. Resta quindi soltanto un’ipotesi, quella dell’eccesso di zelo di qualche funzionario che ha arbitrariamente deciso (chissà poi perché) di trasformare dei capolavori in “mobili Ikea”, come detto in modo assolutamente efficace da Maurizio Crozza.

Eppure dalla Sovrintendenza hanno respinto  le accuse e le hanno fatte rimbalzare dritte nella sede del Governo, Palazzo Chigi. “Sulla vicenda delle statue dei Musei Capitolini coperte in occasione della visita del presidente iraniano Rohani dovete chiedere a Palazzo Chigi. La misura non è stata decisa da noi, è stata un’organizzazione di Palazzo Chigi non nostra” recitava in quesi giorni una dichiarazione all’agenzia Ansa della Sovrintendenza dei Musei Capitolini.

Il governo, assicurava poi il ministro Dario Franceschini, era assolutamente all’oscuro della copertura. Non sapeva nulla il ministro per i Beni culturali e men che meno sapeva nulla il premier Matteo Renzi. E lo stesso ministro, il giorno dopo aveva parlato di “decisione incomprensibile”.