Ragazze doccia, sesso a scuola (nei bagni) una volta al giorno

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Giugno 2015 - 13:25 OLTRE 6 MESI FA
Ragazze doccia, sesso a scuola (nei bagni) una volta al giorno

L’articolo sul Fatto Quotidiano

ROMA – “Mi annoiavo e non sapevo che fare durante una lezione”, ha raccontato Nina, una ragazzina, a Beatrice Borromeo che l’ha intervistata per realizzare il documentario “Sex and the teens” che andrà in onda questa sera, 4 giugno, su Sky Tg24.

“Questo ragazzo mi ha mandato il messaggio con le tre S e io sono uscita e l’ho raggiunto. Le mie amiche mi aspettavano su di giri al ritorno, sono stata al centro dell’ attenzione per giorni. Dopo la prima, la seconda, la terza volta diventa normale”.

Nina è una di quelle adolescenti che vengono definite “ragazze docciaperché fanno sesso, nei bagni di scuola, una volta al giorno, così come ci si lava una volta al giorno. Un fenomeno già osservato a Milano, per lo più nelle scuole private, che ha preso piede anche a Napoli ma non per soldi.

Le ragazzine lo fanno solo per il piacere di farlo, per scoprire cosa si prova, come documentano i numerosi video fatti con il cellulari e foto collezionati da Nina nei due anni in cui ha fatto la “baby doccia”.

In uno di questi, racconta il Fatto Quotidiano,

si vede una compagna di classe che riceve un messaggino durante l’ora di educazione fisica con su scritto, semplicemente, “SSS”. ” È il nostro codice. Vuol dire ‘sesso? ‘, tu capisci, dai l’ok e indichi a quale cambio dell’ora vuoi incontrarti”, spiega lei. Nina filma la compagna mentre lascia la lezione e segue un ragazzo nel bagno di scuola, con la porta che si chiude alle loro spalle e le amiche che ridono in sottofondo.

Nel suo gruppo erano sei o sette. “Non c’era nessuna che non l’ aveva fatto, anche perché sennò non avrei cominciato neppure io”, spiega Nina alla Borromeo. “Non lo facciamo per raggiungere il piacere, ma giusto per il piacere di farlo. Lo stato d’animo dopo? Non ci pensavo tanto. Provavo a non pensarci troppo. Perché altrimenti cominciavo a dire: forse sto sbagliando, forse non dovrei vendermi così tanto, con tutti questi ragazzi. Ma era una cosa che mi divertiva. Aveva significato solo se il ragazzo mi piaceva, altrimenti non mi faceva né caldo né freddo”.