Segrega in casa l’ex e la violenta per 5 mesi: orrore a Bari

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Dicembre 2015 - 16:06 OLTRE 6 MESI FA
Segrega in casa l'ex e la violenta per 5 mesi: orrore a Bari

Segrega in casa l’ex e la violenta per 5 mesi: orrore a Bari

BARI – Ha segregato in casa la sua ex fidanzata e l’ha violentata per 5 mesi, il tutto con la complicità della sua attuale compagna. E’ quanto accaduto a Cassano delle Murge, in provincia di Bari, tra settembre 2013 e febbraio 2014. Il Tribunale di Bari ha condannato l’uomo, un 37 enne, a 5 anni e 4 mesi di reclusione per il reato di violenza privata, così riqualificato rispetto all’accusa originaria di sequestro di persona e violenza sessuale. Condanna a 1 anno di reclusione (pena sospesa) per la compagna dell’imputato, ritenuta complice dell’uomo perché lo avrebbe aiutato ad evitare che la 23enne fuggisse.

Per la donna è stata disposta l’immediata revoca della misura cautelare. Nei giorni scorsi anche il 37enne, in carcere dal luglio 2014, è tornato in libertà. I giudici hanno infatti accolto l’istanza presentata dal difensore dell’imputato, l’avvocato Filippo Castellaneta, concedendogli la misura alternativa del divieto di dimora nel comune di residenza della vittima.

Stando all’ipotesi accusatoria, l’uomo “non accettando la fine della loro relazione sentimentale, dopo aver fatto salire la ragazza a bordo di un’auto, invece di riaccompagnarla a casa di lei, la conduceva presso la propria abitazione, impedendole per mesi di uscire, serrando la porta di ingresso e privandola del telefono cellulare”. Nel corso del processo, però, la stessa vittima ha dichiarato di essere stata innamorata di quell’uomo e di essere inizialmente rimasta a casa sua volontariamente. “Mi costringeva ad avere rapporti sessuali mentre piangevo – raccontò agli investigatori – mi trattava come un pupazzo”.

La donna sarebbe riuscita a liberarsi dai suoi presunti aguzzini grazie all’aiuto di un medico, durante un ricovero in ospedale. Dopo la denuncia sono iniziate le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm della Procura di Bari, Fabio Buquicchio.