Valentina Nappi contro Mario Adinolfi: “Un pirla così non dovrebbe procreare”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Gennaio 2015 - 12:00 OLTRE 6 MESI FA
Valentina Nappi contro Mario Adinolfi

Valentina Nappi contro Mario Adinolfi

ROMA – Dopo le parole di Mario Adinolfi sul ruolo della donna (“La moglie sottomessa cristiana è la pietra fondante. Sottomessa significa messa sotto, cioè la condizione per cui la famiglia possa esistere. Una donna mite”) la pornostar campana Valentina Nappi – già famosa per le battaglie contro Matteo Salvini e Beppe Grillo – su Facebook attacca: “Se esistesse una patente per figliare, un pirla così non avrebbe procreato e non starebbe violentando psicologicamente sua figlia. Perché impedire ad un’adolescente di vivere serenamente la sua sessualità è come stuprarla per anni”.

Intervistato da La Zanzara Adinolfi aveva scandalizzato per le sue parole sul ruolo della donna: “No, è solo propaganda. La soluzione è la sessualità responsabile. In Africa muoiono perché non c’è una sessualità responsabile, non perché non usano il condom. I preservativi – ha detto Adinolfi – abbassano il piacere e interrompono il momento. Io non li ho mai usati, anche quando da giovane ero scapestrato. Lo trovo capisco il valore. E ancora: “La malattia la eviti se vai con le persone con cui sai che puoi andare”

“Il preservativo di stato non esiste. Qualcuno può dire ai ragazzi di 18 anni che non è obbligatorio farsi il primo che passa? A mia figlia di 19 anni dico: conservati per il tuo sposo. Se possibile fai sesso responsabile, oppure non farlo”. E poi scatenato sui rapporti tra uomo e donna: “La condizione ideale – ha detto ancora Adinolfi – è quella di avere un solo uomo o una sola donna nella vita, io non lo posso dire ma invidio chi ha questa possibilità”. Non solo. Per poi concludere: “La moglie sottomessa cristiana è la pietra fondante, la pietra su cui si edifica la famiglia. Sottomessa significa messa sotto, cioè la condizione per cui la famiglia possa esistere. Una donna mite. E sottomessa non significa che non c’è la parità, sono due cose diverse”.