Valeria Marini: matrimonio non consumato, per Gigi D’Alessio euro in fumo?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Maggio 2014 - 14:27| Aggiornato il 8 Agosto 2014 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Valeria Marini ha lasciato il marito, Giovanni Cottone, perché il matrimonio è andato in bianco non solo nell’abito da sposa ma anche a letto oppure perché sono saltati fuori monti di debiti, denari andati in fumo e un danno per Gigi D’Alessio di 8 milioni di euro per un investimento a vuoto?

La domanda nasce dallo scoop di Metello Vené per la rivista Dipiù. A leggere quel che scrive Metello Vené, la storia del matrimonio non consumato e anche quella dei litigi del marito con la rispettiva madre e suocera, è un diversivo rispetto all’argomento che regola tutti i rapporti umani, per quanto lo si ammanti di idee e sentimentalismi, il denaro.

Mentre Valeria Marini insiste sul fatto che all’origine della separazione ci sono non solo le nozze non consumate, sommo oltraggio per una sex symbol, ma anche “torture” alla mamma di lei, Gianna Orrù, con ingiurie e parole aggressive, e mentre Giovanni Cottone smentisce e rilancia, facendo capire che il matrimonio è stato consumato per almeno cinque anni di fidanzamento e comunque anche la sera delle nozze, “nonostante la stanchezza”, la verità è un’altra e sono i soldi.

I soldi e non una improvvisa passione di Valeria Marini per

“il trentenne Antonio Brosia, un ex tronista del programma di Canale 5 Uomini e Donne, che da qualche tempo è spesso fotografato con la Marini”.

Secondo la versione del vil denaro, che Valeria Marini conferma quando rivela la sorpresa per le dimensioni del dissesto del marito,

“dietro la rottura tra l’attrice e l’imprenditore c’è una faccenda di soldi, anzi, di debiti. E c’è la storia di un amore, il loro, sbocciato e tramontato in sella a una motoretta”,

la mitica Lambretta, simbolo, con la Vespa, del boom economico del’Italia degli anni ’50 e ’60.

Valeria Marini e Giovanni Cottone, racconta Metello Vené,

“si erano conosciuti nel 2008, quando lui aveva scelto lei per pubblicizzare, la nuova Lambretta: uno storico marchio che voleva rilanciare. E c’è chi dice che il motivo della loro rottura, adesso, sia da imputare proprio al fallimento del rilancio della nuova Lambretta, che finora non ha macinato chilometri ma soltanto soldi”.

Sull'”affare Lambretta”, riferisce con precisione di dettagli Metello Vené,

“circolano due voci. La prima tira in ballo gli ingenti investimenti iniziali, ai quali avrebbe partecipato un grande amico dì Giovanni Cottone e Valeria Marini, nonché testimone di nozze”

il cantante Gigi D’Alessio, il quale pare

“abbia creduto a tal punto nel successo dell’operazione da impegnare nell’azienda di Cottone la bellezza di otto milioni di euro, quasi sedici miliardi di lire”.

La seconda voce, che non è in contraddizione con la prima, riguarda

“un grosso ostacolo giudiziario che ha “bucato le ruote” al nuovo scooter: una guerra a suon di carte bollate, non ancora conclusa, tra la Lambretta Scooters Ltd, società che aveva dato la licenza d’uso del marchio a Cottone, e la società di quest’ultimo”.

Amara conclusione per Gigi D’Alessio. “Comunque vada a finire la vicenda giudiziaria”, è chiaro che Gigi D’Alessio quei soldi

“non li rivedrà mai più”.

Fu proprio il progetto di rilancio della Lambretta a fare incontrare Valeria Marini con Giovanni Cottone:

“Negli anni Sessanta, la ragazza immagine, che saliva sul sellino accomodandosi di lato, era stata una castigata Gigliola Cìnquetti. Cottone invece pensò all’icona sexy tipica dei nostri tempi e convocò Valeria Marini che non conosceva di persona”.

Fu preparato anche uno spot, con la regia di Simona Izzo e Ricky Tognazzi, intitolato “Lambretta mon amour”, “Lambretta amore mio”. Fu in un certo senso un titolo premonitore, perché tra Valeria Marini e Giovanni Cottone fu un colpo di fulmine.

Ora volano però non le colombe e i passerotti, ma gli stracci.

Secondo Metello Vené, Giovanni Cottone ha negato che possa esserci una faccenda di soldi dietro la separazione:

“Sulle questioni economiche sono creditore e non debitore, pur riconoscendo che V:aleria mi ha aiutato”.

Ma Valeria Marini gli ha dedicato “parole amare”:

“I suoi guai finanziari li ho scoperti dalla stampa. L’ho aiutato, anche economicamente, perché era giusto farlo: ci siamo sposati nella buona e nella cattiva sorte, mi era chiaro. Ma questa sorte non la conoscevo neppure io. Sono stata ingannata”.

Le immagini del matrimonio della Marini, pubblicate da LaPresse un anno fa: