Angela Merkel, il consigliere economico: “La Germania appoggia Draghi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Dicembre 2014 - 14:08 OLTRE 6 MESI FA
Angela Merkel, il consigliere economico: "La Germania appoggia Draghi"

Angela Merkel, il consigliere economico: “La Germania appoggia Draghi”

ROMA – Angela Merkel, il consigliere economico: “La Germania appoggia Draghi”. Nonostante una pubblicistica che contrappone la Germania a Mario Draghi, continuano ad arrivare attestati di stima tedeschi al presidente della Bce.

Chissà quanto interessati, visto che molti osservatori in Germania (ha cominciato Die Zeit) assegnano ad Angela Merkel il ruolo di “king maker” nella politica italiana per portare Draghi al Quirinale (e per liberare il suo posto al capo della Bundesbank Jens Weidmann).

Ieri è stato il turno di Lars Feld, uno dei cinque  saggi che consigliano la cancelliera Angela Merkel sull’economia, in un’intervista a Repubblica a Roberto Brunelli. Fiducia a Draghi, dunque, ma chiusura totale su deroghe ai vincoli di bilancio da parte degli Stati e maggiori iniezioni di capitali da parte della Bce.

Il governo tedesco non si è mai espresso in termini critici nei confronti di Draghi. Bisogna tornare al 2012, quando solo la Bce riuscì a riportare un po’ di calma sui mercati. Anche quello che la Bce fa oggi non è poi così terribilmente espansivo. E poi vediamole, queste misure non convenzionali, e vediamo che effetti avranno. Se il punto è l’allargamento del bilancio Bce da 2 a 3 mila miliardi, avrei dei dubbi: che fare dopo? Si può solo aspettare e vedere se funzionano? Ma ho fiducia che Draghi alla fine farà la cosa giusta.

[…] Bisogna distinguere gli interventi congiunturali dalle riforme strutturali. Sono prudentemente ottimista circa il varo del Jobs Act, ma il problema oggi è che questi cambiamenti ancora non sono in atto”, osserva Feld. ”Una deregulation del mercato del lavoro è un buon passo. Ma il rischio che vedo è che poi il sistema giuridico possa avere un ruolo troppo grande nella sua applicazione, perché implica una riforma della giustizia sui cui tempi sarei scettico.

[…] Per il resto, se uno ha una montagna debitoria così alta come la vostra, per prima cosa deve scendere. Se poi parliamo di crescita, Italia e Francia tendono a pensare in termini di misure che portano solo benefici immediati. Ricordiamoci che l’Italia una debolezza di crescita che è la stessa dal giorno dell’ingresso dell’euro, non basta immettere denaro fresco. (Roberto Brunelli, La Repubblica)