Apple: l’Irlanda ricorre contro la Ue sui 13 mld di tasse non versati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Dicembre 2016 - 12:23 OLTRE 6 MESI FA
Apple: l'Irlanda ricorre contro la Ue sui 13 mld di tasse non versati

Apple: l’Irlanda ricorre contro la Ue sui 13 mld di tasse non versati

ROMA – Apple: l’Irlanda ricorre contro la Ue sui 13 mld di tasse non versati. Il governo irlandese annuncia il suo ricorso contro la decisione della Commissione europea che ha chiesto alla Apple la restituzione di 13 miliardi di euro in imposte non versate al fisco di Dublino. In un comunicato del ministero del Tesoro irlandese si afferma che si tratta di una interferenza nella sovranità nazionale e che Bruxelles avrebbe avuto una comprensione errata di come funziona la tassazione delle multinazionali.

Oxfam, Olanda e Irlanda migliori paradisi per imprese. L’Olanda è sul podio dei paradisi fiscali societari più aggressivi al mondo, seguita a poca distanza da Irlanda e Lussemburgo: lo rivela il nuovo rapporto ‘Battaglia fiscale’ pubblicato oggi da Oxfam. La classifica pone sul podio Bermuda, Isole Cayman e Paesi Bassi, seguiti nell’ordine da Svizzera, Singapore, Irlanda, Lussemburgo, Curaçao, Hong Kong, Cipro, Bahamas, Jersey, Barbados, Mauritius, Isole Vergini britanniche.

“Questi paradisi fiscali – scrive Oxfam – sono tra i principali responsabili a livello globale della dilagante corsa al ribasso sulla tassazione degli utili d’impresa che sottrae miliardi di euro alla lotta alla disuguaglianza e alla povertà”.

Molti Paesi inclusi nella lista, ricorda Oxfam, sono stati anche protagonisti di clamorosi scandali fiscali: l’Irlanda si è distinta per aver concluso un accordo con Apple in base al quale il gigante di Cupertino ha potuto versare nel paese un’aliquota effettiva pari allo 0,005%; le Isole Vergini britanniche sono sede di oltre la metà delle 200.000 offshore assistite da Mossack Fonseca, lo studio legale al centro dei Panama Papers. Intanto, oggi in Lussemburgo comincia il processo d’appello contro i tre giornalisti (due francesi e un lussemburghese) che portarono alla luce lo scandalo LuxLeaks, e per questo sono stati condannati in primo grado per violazione del segreto bancario.