Attentati Parigi, Hollande: siamo in guerra, ci vendicheremo

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Novembre 2015 - 18:13| Aggiornato il 17 Novembre 2015 OLTRE 6 MESI FA
Attentati Parigi, Hollande: cambiamo Costituzione, è guerra

Francois Hollande (Foto Lapresse)

PARIGI – “Siamo in guerra. Ci vendicheremo”: il presidente francese, Francois Hollande, torna a parlare degli attentati di Parigi costati la vita a 129 persone. Prende in mano le cose e dalla capitale, che non ha mai lasciato nonostante il G20 in corso in Turchia, davanti al Parlamento riunito in seduta comune chiede che sia cambiata la Costituzione per aumentare i poteri presidenziali e allungare lo stato di emergenza. Così, con tutti i mezzi possibili, vuole vendicare i morti e i feriti di venerdì 13.

L’ha proclamato venerdì notte, quando ancora la carneficina era in corso. Ma vorrebbe che venisse prolungato per tre mesi, come chiedono anche gli altri candidati all’Eliseo, Nicolas Sarzozy e Marine Le Pen, ricevuti in questi giorni e uniti nella lotta al terrorismo islamico in Francia.

Mercoledì verrà presentato un decreto in questo senso in Consiglio dei ministri, ma servirà poi il passaggio in Parlamento. Solo una legge, infatti, può prorogare lo stato di emergenza oltre i dodici giorni stabiliti dall’articolo 36.

“In Francia abbiamo bisogno di un regime costituzionale in grado di gestire la lotta a questo nemico”, è l’appello di Hollande rivolto al congresso che si riuniva in seduta comune. “Ritengo, in coscienza, che dobbiamo far evolvere la nostra Costituzione per agire contro il terrorismo di guerra”, ha spiegato, evocando riforme dell’articolo 16 (sui poteri straordinari del presidente in caso di minaccia allo Stato) e del 36 (sullo stato di guerra e interventi armati all’estero).

Hollande vorrebbe che la legge francese si dotasse di “uno strumento per prendere misure eccezionali” senza bisogno di passare per lo stato di emergenza e “compromettere l’esercizio delle libertà pubbliche” per combattere contro il terrorismo. Ma la Francia non vuole agire da sola, e così il capo dell’Eliseo ha fatto sapere che il ministro della Difesa chiederà ai colleghi europei che i membri dell’Unione rispondano compatti all’aggressione di uno Stato, cosa prevista, ad esempio, dalle Nazioni Unite.

Infine, la proposta di privare della nazionalità una persona condannata per una minaccia agli interessi fondamentali della nazione. Al Parlamento riunito Hollande ha chiesto poteri per “sciogliere le associazioni e i gruppi che incitano al terrorismo”, e maggiori libertà alla polizia: “Di fronte alla violenza cieca del terrorismo, la questione della legittima difesa dei poliziotti e delle condizioni in cui possono fare uno delle loro armi deve essere oggetto di esame approfondito”, ha aggiunto. Questi temi “costituiranno un importante cantiere legislativo su cui chiedo al governo di impegnarsi senza aspettare”.