Scorta per il banchiere tedesco Sarrazin minacciato di morte. Polemiche

di Francesca Cavaliere
Pubblicato il 10 Settembre 2010 - 01:26| Aggiornato il 4 Ottobre 2012 OLTRE 6 MESI FA
Sarrazin esce scortato dai poliziotti dopo la tavola rotonda del 6 settembre a Berlino

Thilo Sarrazin, avrebbe ricevuto delle minacce di morte via internet, lo riferisce il giornale tedesco Bild sulla base di informazioni avute nell’ambito degli organi preposti alla sicurezza della Renania-Westfalia che starebbero indagando su una nota trovata nel social network facebook.

Ad una settimana dall’uscita del suo libro „Deutschland schafft sich ab- Wie wir unser Land aufs Spiel setzen” (La Germania si distrugge da sola. Come mettiamo a rischio il nostro Paese’) che gli è costata l’espulsione dalla Bundesbank , potrebbe portarlo anche all’espulsione dal suo partito SPD, ma lo ha reso anche molto popolare presso un ampio strato di suoi connazionali, il membro del direttivo della banca federale tedesca va in giro scortato da guardie del corpo armate dell’ufficio investigativo statale LKA e della polizia federale tedesca che lo proteggono quando deve apparire in pubblico, gli fanno da scudo tra i passanti e seguono la sua limousine di servizio con una vettura civile. La cosa non è molto gradita dai tedeschi, perché tutto lo spiegamento di forze per proteggere il banchiere va sul conto spese dei contribuenti.

La pubblica sicurezza di Berlino ha innalzato i livelli di allerta, perché, come il presidente del sindacato della polizia (DPolG), Rainer Wendt ha dichiarato a Bild: “Sarrazin è obiettivamente minacciato e sarà così ancora per molto poiché le minacce aumenteranno invece di diminuire”.

Sarrazin è apparso per la prima volta in pubblico dopo la presentazione del libro per partecipare ad una tavola rotonda a Berlino il pomeriggio del 6 settembre, presente l’ex presidente del Parlamento Tedesco ed esperta d’immigrazione del CDU Rita Süßmuth che, già in un’intervista concessa a Focus on line pubblicata il 27 agosto, pur mettendo in guardia da una possibile demonizzazione dei politici della SPD giudicava le tesi di Sarrazin sull’integrazione come dannose e sprezzanti dell’essere umano.

Durante l’incontro tenutosi in una sala della Friedrichstraße è emerso quanto siano divise le opinioni in merito alle tesi di Sarrazin: infatti ci sono stati applausi per il direttivo della Bundesbank, ma anche fischi per il deputato parlamentare della sinistra Sevim Dagdelen che avrebbe parlato di “razzismo strutturale della società”.

All’uscita, mentre si avviava verso la sua auto, è stato insultato da un giovane che dal finestrino della sua auto lo ha apostrofato, quasi urlando, dicendogli: “Sarrazin, porco nazista”.

Le conseguenze delle minacce a Sarrazin si sono estese anche alle librerie dove Sarrazin vorrebbe fare la lettura del suo libro. Ad Hildesheim, nel centro Nord della Germania, un libraio ha annullato l’evento per motivi di sicurezza, sebbene fossero ben 200 gli ospiti attesi, per via di e-mails oltraggiose ricevute dai clienti che minacciavano, tra l’altro, di non andare a comprare più nulla in quella libreria se si fosse fatta la  lettura del testo del membro della Bundesbank. Dopo il passo indietro di Hildesheim, anche la Casa della Cultura di Berlino ha annullato l’invito a Sarrazin costringendo l’autore a cercare un nuovo luogo che lo possa ospitare nella capitale, mentre la Casa della Letteratura di Monaco progetta un forum di discussione sulla base delle e-mails di minaccia.

Sarrazin giovedì comincerà il viaggio per la lettura del suo libro.

Per la prima tappa sarà alla Potsdamer Nikolaisaal, diversamente da quanto previsto: doveva essere infatti ospitato al Waschhaus, a Potsdam, ma, dichiara a Bild il direttore del Waschhaus “Gli inviti si possono fare ma anche disdire e Sarrazin non ci va bene”.

Nel suo libro Sarrazin illustra quelle che, a suo parere, sono le conseguenze derivanti da una riduzione della natalità dei tedeschi doc, da un’immigrazione, percepita come problematica, e da una sottoclasse rappresentata dagli immigrati turchi in espansione demografica. Dopo l’uscita del libro, Sarrazin ha rincarato la sua dose di razzismo, prendendosela anche con gli ebrei: “Tutti gli ebrei condividono un gene particolare, come i baschi condividono un certo gene che li differenzia dagli altri”. Dette da un tedesco, in Germania, anche se sono passati 65 dalla morte di Joseph Goebbels, sono comunque parole che danno i brividi.