Catalogna, Puidgemont sospende indipendenza. Madrid: “Illegale, non cederemo ai ricatti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Ottobre 2017 - 21:06 OLTRE 6 MESI FA
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Catalogna, Puidgemont verso indipendenza tra ritardi e minacce da Madrid

BARCELLONA – Catalogna, Puidgemont sospende l’indipendenza. Parlamento diviso e avvio negoziati. “Non siamo golpisti, apriamo i negoziati”, ha detto il presidente catalano sostenendo di voler essere un popolo unito e di voler rispettare i risultati del voto del referedum del 1° ottobre.

Il Parlamento applaude a metà il discorso di Puidgemont, segno di grande divisione interna, e il presidente catalano cerca di aprire un dialogo con Madrid, cercando di far rientrare le tensioni. A replicare duramente, seguendo la linea del pugno duro, è il governo di Mariano Rajoy, che commenta: “Consideriamo il discorso di Puidgemont come una vera e propria dichiarazione d’indipendenza e reagiremo”. E ha aggiunto: “Il referedum è stato fraudolento e ilegale, è inammissibile fare una dichiarazione implicita di indipendenza e poi sospenderla in modo esplicito. Il governo non cederà a ricatti”.

Il leader dell’opposizione del Parlamento catalano ha dichiarato su Twitter dopo l’annuncio:

“Quanto accaduto oggi è la cronaca di un golpe annunciato, voi siete i peggiori nazionalisti d’Europa  e non avete alcun sostegno: signor Puigdemont, lei è solo”.

“Vogliamo essere un popolo unito”, ha detto il presidente Carles Puidgemont iniziando il suo discorso in Parlamento e ribadendo di aver basato la decisione sui risultati del voto del referedum del 1° ottobre. “Vogliamo costituire una Repubblica di Catalogna”, ha continuato il President scatenando le ire di Madrid, con il premier Mariano Rajoy che continuerà sulla linea del pugno duro e minaccia conseguenze. E il Parlamento catalano applaude, ma solo a metà, mentre il presidente fa un dietrofront:

“Speravamo che re Felipe potesse fare da mediatore, visto che nessuna istituzione centrale si apre al dialogo con la Catalogna. Ma con il suo discorso della scorsa settimana ha dimostrato che questa ipotesi è persa. Come presidente della Generalitat, assumo il mandato perché la Catalogna si converta ad una Repubblica indipendente – e aggiunge -. La Catalgona sospende la dichiarazione di indipendenza per avviare il dialogo, perché in questo momento serve a ridurre la tensione. Il governo sta facendo un gesto di responsabilità e generosità: se nei prossimi giorni tutto il mondo agirà con la stessa responsabilità, tutto si potrà svolgere con calma e nel rispetto dei cittadini”.

Il presidente catalano durante il suo discorso ha sottlineato di non voler alimentare la tensione, ma di voler rispettare il voto dei catalani che hanno sfidato la polizia per esprimere la loro opinione e ha dichiarato:

“Le conseguenze politiche che ne derivano. La Catalogna è un affare europeo. E’ un momento critico e serio e dobbiamo prenderci le nostre responsabilità per eliminare la tensione e non incrementarla”.

Giorni di tensione con il premier spagnolo Mariano Rajoy che ha mostrato il pugno duro, dichiarando da subito di non essere disposto a riconoscere l’indipendenza catalana e che ha schierato la polizia davanti ai seggi. Migliaia di persone hanno atteso in Paseig Luis Companys, di fronte al parlamento della Catalogna, il discorso del presidente Carles Puigdemont. La concentrazione à stata convocata dall’Anc, la principale organizzazione della società civile indipendentista, che ha disposto grandi schermi per trasmettere l’intervento del ‘President’.

Il discorso del presidente catalano era stato programmato alle 18 del 10 ottobre, ma al momento decisivo è stato rinviato di circa un’ora ed è stata convocata una riunione dell’ufficio di presidenza dell’assemblea. Il rinvio è stato deciso dopo che alle 18 la presidente dell’assemblea Carme Forcadell ha ricevuto due richieste: una di Puigdemont che chiedeva un rinvio di un’ora e un’altra dei capigruppo di Pp e Ciudadanos che chiedevano una sospensione della seduta.

Forcadell ha così convocato una riunione dell’ufficio di presidenza e della giunta dei capigruppo per esaminare le due richieste. Il motivo del rinvio, come riferito dal Presindent, è stato dovuto ai contatti con i mediatori internazionali, con la Francia che ha annunciato che non avrebbe riconosciuto l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna.