Donna islamica passeggia su morto di Jihad a Londra: era fake news di troll russo

di Riccardo Galli
Pubblicato il 14 Novembre 2017 - 14:20 OLTRE 6 MESI FA
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Donna islamica passeggia su morto di Jihad a Londra: era fake news di troll russo

ROMA – Donna islamica passeggia indifferente su morto appena ammazzato di Jihad, guardate la foto scattata sul ponte di Westminster a Londra e avrete la prova provata dell’indifferenza degli islamici verso i cadaveri ancora caldi degli infedeli. Questo il messaggio, la lettura, la didascalia, il racconto appiccicati e legati ad una foto scattata il giorno di un attacco terroristico a Londra appunto.

Chi aveva scattato la foto, il fotografo appunto che c’era, era lì presente e testimone aveva spiegato e raccontato che la donna con lo hijab e il cellulare in mano era sconvolta, telefonava per comunicare la sua paura, il suo panico, la sua vertigine di emozioni. Il fotografo testimone aveva raccontato come era andata. Invano, senza speranza alcuna di far prevalere la verità su quella che era stata la successiva confezione della “notizia”.

La confezione della “notizia” cui tutti hanno creduto e voluto credere raccontava di una donna islamica tanto aliena e nemica da non degnare di una sguardo i corpi dei feriti e dei moribondi e dei morti sui quel ponte. tanto aliena e nemica da non degnarli di uno sguardo perché quell’umanità infedele e non musulmana per lei islamica non merita che disprezzo. La confezione della “notizia” suggeriva esplicitamente: son o gli stessi, prima ci ammazzano con gli attentati e poi passeggiano sui nostri cadaveri.

La confezione della notizia, la notizia artificiale, il fotomontaggio culturale e ideologico vinsero da subito e di gran lunga la corsa con la verità dei fatti. Detto altrimenti la fake news sulla islamica che passeggia sui morti di jihad ebbe fin da subito grande successo. Piacque e piace a un sacco di gente, a un sacco di popolo.

Non c’è nessuna sorpresa sia andata così, ormai è quasi regola che la notizia falsa abbia più pubblico e credito delle cose vere.

Ora però c’è un elemento in più nella storia. Il confezionatore di quella fake news non è un dilettante, è un professionista del ramo. E’ un troll russo, uno dei 2.700 che lavorano con assiduità a confezionare materiale per le opinioni pubbliche occidentali. Il troll della islamica col cuore fetente sul ponte di Londra è collegato poi, ma guarda un po’, con Texas Lone Star che qualunque cosa sia ha fatto comunque campagna attiva e convinta per la Brexit e pro Trump. Qualcuno ricorda la notizia del bar dove Hillary Clinton selezionava, faceva casting di donne giovani per abusarne e sfruttarle? E’ lo stesso giro di confezionatori che mise in rete quella del bar-base-covo della Clinton. Centinaia di migliaia se non milioni di americani credettero e probabilmente credono ancora esista davvero, non mancò chi andò a cercare di fare presidio anti tratta davanti al bar…

C’è un vasto numero di addetti in Rete che confeziona e seleziona per il mercato delle opinioni e umori occidentali. Dopo la Merkel e dopo Macron anche la May premier britannico ha pubblicamente constatato che i troll russi “seminano odio in Occidente” e non lo fanno a caso. Raccontano, postano, fabbricano, diffondono, confezionano storie false. Però son storie che incontrano il nostro gusto culturale, ideologico, politico. Sono false ma a misura calzante per gran parte di noi. Mamma li russi sulla Rete e va bene. Ma non sarà anche questa dei russi terribili mentre noi buoni una pietosa bugia per non dirci che siamo noi fertilissimo campo per l’odio, ogni tipo di odio?