Europa: no ai “turisti del welfare”, basta sussidi a stranieri senza lavoro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Novembre 2014 - 16:17 OLTRE 6 MESI FA
Europa: no ai "turisti del welfare", basta sussidi a stranieri senza lavoro

Europa: no ai “turisti del welfare”, basta sussidi a stranieri senza lavoro (Sole 24 Ore)

LUSSEMBURGO – La Corte Europea ha detto no ai “turisti del welfare”, ovvero a quei cittadini di un Paese dell’Unione Europea che emigrano in un altro Stato Ue e chiedono sussidi ma non sono “economicamente attivi”, ovvero non lavorano, né cercano lavoro.

La sentenza riguarda due rumeni, madre e figlio, ai quali erano state negate prestazioni assicurative di base al Job center di Leipzig in Germania. Elisabeta e Florin Dano hanno fatto ricorso. Ma, dopo verifiche, le autorità tedesche hanno appurato che nessuno dei due avesse un’occupazione, né che cercasse un lavoro o possedesse particolari qualifiche professionali. Il tribunale di Leipzig ha quindi interpellato la Corte Europea, che ha emesso sentenza in base alla direttiva Ue Cittadino dell’Unione.

Una sentenza che sembra segnare un punto a favore di quei Paesi del Nord Europa, che, come la Gran Bretagna, vogliono mettere un limite alla libera circolazione delle persone, che è uno dei “pilastri” dell’Unione Europea.

Scrive Beda Romano sul Sole 24 Ore:

Nella sentenza, la Corte ricorda che durante i primi cinque anni del soggiorno all’estero la direttiva stabilisce una serie di regole. Il paese ospitante deve garantire prestazioni sociali di carattere non contributivo «a condizione che le persone economicamente inattive dispongano di risorse proprie sufficienti». Precisa il tribunale: «Si intende in tal modo impedire che cittadini (…) economicamente inattivi utilizzino il sistema di protezione sociale dello Stato ospitante per finanziare il proprio sostentamento».

Elisabeta Dano e il figlio Florin abitano in Germania dal novembre 2010, quindi da meno di cinque anni. «La Corte statuisce che la signora Dano e suo figlio non dispongono di risorse sufficienti e non possono pertanto rivendicare il diritto di soggiorno in Germania in forza della direttiva Cittadino dell’Unione», si legge nel comunicato pubblicato stamani a Lussemburgo. Il tribunale precisa che una decisione nel merito spetta però al tribunale nazionale.

La presa di posizione giunge mentre molti paesi vogliono limitare in un modo o nell’altro la libera circolazione delle persone. La Germania ha deciso di limitare l’accesso degli stranieri, anche europei, al suo sistema di welfare, mentre addirittura il premier della Gran Bretagna, David Cameron, si è detto pronto a limitare il numero di ingressi nel paese, provocando la viva reazione di molti vicini. In questo senso, la sentenza di oggi ha un peso giurisprudenziale e un significato politico evidenti.