Francia, anche cavoli nostri. Ed eccoci qui a tifare…Macron, o Le Pen o Melenchon

di Lucio Fero
Pubblicato il 22 Aprile 2017 - 08:53 OLTRE 6 MESI FA
Francia, anche cavoli nostri. Ed eccoci qui a tifare...Macron, o Le Pen o Melenchon

Francia, anche cavoli nostri. Ed eccoci qui a tifare…Macron, o Le Pen o Melenchon

ROMA- Francia, francesi che votano domenica per il loro presidente. Francesi che chissà cosa votano, anzi chissà chi votano in questo primo turno, in queste “semifinali” dove di quattro candidati ne resteranno due per la finale, il ballottaggio tra due settimane. Francesi che forse si incazzano come nell’antico motivetto in cui il protagonista era Bartali. O forse si spauriscono. O forse si tengono saldi. O forse si illudono. O forse si perdono. O forse si salvano. O forse ragionano calmi. O forse fanno di seri e realistici conti. O forse sfasciano tutto. O forse tutto questo tutto insieme, solo qualcosa un po’ più dell’altra.

Come che sia, come che andrà, sono anche cavoli nostri. Quel che decidono, votano e fanno in queste due settimane i francesi nelle loro elezioni inciderà direttamente sulla nostra vita. Non solo quella pubblica e politica. Anche quella familiare e di tutto i giorni di ciascuno di noi. I francesi decidono di fatto Europa sì, Europa no, euro sì, euro no e frontiere chiuse o controllate e commerci liberi o protezionismo. Cavoli anche nostri, il voto dei francesi si riverserà in un modo o nell’altro nei nostri portafogli, leggi e libertà.

Ed eccoci quindi qui, non tutti per carità che moltissimi ignorano quali siano o se ne fregano anche dei cavoli propri, a “tifare” in questa semifinale in terra di Francia. Non per la Juventus contro il Monaco, che la Juve se la cava da sola e alla Juve basta il tifo degli juventini appunto. No, a seconda di chi siamo, cosa vogliamo, cosa pensiamo e quali umori e concetti ci sono cari, eccoci qui a tifare per Macron o per la Le Pen o per Melenchon. Difficile tifare per il quarto, per Fillon che, oltre a quella storia della moglie e figli pagati con i soldi pubblici come assistenti politici del papà (pagati per non fare nulla per di più), storia che ce lo rende antipatico, sembra fatto apposta per respingere il “tifo” d’oltralpe.

Fillon è il tutto come prima, Fillon è Sarkozy, Fillon è non si muova foglia, Fillon è quello che da noi si chiama “Casta” nella sua massima espressione. Fillon è un incrocio, per tirarla assai ma tradurla, tra Alfano e Berlusconi.

Marine Le Pen ha, siamo onesti, molti tifosi in casa nostra. Tifano per lei gli anti Europa, anti negri, anti stranieri, i pro frontiere chiuse, gli evviva i dazi, i nazionalisti dei primati dove ogni nazione ha il diritto di essere prima (chi arriva seconda se tutti primi?), i cultori del mito del sangue e della terra. Insomma in Francia la mai morta Francia di Petain e Vichy e l’eterna Vandea. Cui si vanno sommando i ceti operai e popolari che una volta votavano a sinistra e la piccoila borghesia sempre tentata da vaghi odor di reazione e fascismi. Tradotta alla grossa in Italia La Le Pen è Salvini più Meloni più mezzo Grillo.

Mezzo Grillo perché un’altra metà del metaforico Grillo in Francia sta con Melenchon, il candidato anti sistema, anti capitalismo. Insomma Melenchon metà Grillo, un pizzico di Bersani, tanta di quella che fu da noi Rifondazione Comunista e un po’ di borghesia non piccola che i francesi chiamano bobò, borghesia bohemienne. E non è un complimento.

E Macron, chi fa il tifo per Macron qui da noi? Quelli che sperano che la Francia non sfasci. Che l’Europa non venga giù. Che il “trumpismo” non sbarchi in Europa. Che non crollino Borse e mercati. Che la Francia abbia un presidente moderato ma anche disposto a riformare. Riformare, rifare un po’ di connotati alla Francia e anche all’Europa. Macron, tradotto all’italiana un mix di Renzi e Prodi più qualcosa che i due non hanno o non hanno avuto a sufficienza: il non dipendere da un partito. Macron, la sua “en marche” è un movimento, giovane come lui che raccoglie adesioni, consensi e voti dalla destra moderata, dal centro e dalla sinistra riformista. C’è chi dice sia papocchio, chi dice sia tutta salute civile finalmente.

Semifinale, se sarà finale Macron Le Pen, sarà allora attesa della finale con suspance ma senza angoscia. Fosse finale tra Le Pen e Melenchon, allora gran paura in giro e qualcuno preconizza anche panico, perfino sotto forma di fuga di capitali dal paese. Fosse finale Le Pen-Fillon, mesta attesa del male minore. Fosse ballottaggio Macron-Fillon, allora tutti più rilassati. Così si gioca la gran partita in terra francese, si parte domani.