Francia, “ministra Christiane Taubira scimmia”: ex candidata Fn condannata

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Luglio 2014 - 21:45 OLTRE 6 MESI FA
Francia, "ministra Christiane Taubira scimmia": ex candidata Fn condannata

Christiane Taubira (Foto Lapresse)

PARIGI – Aveva paragonato, in un fotomontaggio, il ministro della Giustizia francese Christiane Taubira a una scimmia. Quel gesto rischia di costare caro a un’ex candidata del Front National, la trentatreenne Anne-Sophie Leclere, capolista nelle municipali dell’aprile scorso in un paesino delle Ardenne.

Il tribunale di Cayenne, in Guyana francese, terra d’origine della Taubira, l’ha condannata a nove mesi di reclusione e un’ammenda di 50 mila euro, uniti a cinque anni di ineleggibilità a cariche pubbliche, per ingiurie razziste, su denuncia di un movimento locale, aggiungendo una condanna di 30 mila euro per il partito di cui era rappresentante.

Un verdetto molto severo, andato anche oltre le richieste dell’accusa, contro cui l’ex militante e il partito ha subito annunciato l’intenzione di fare appello.

“E’ stata un’imboscata giudiziaria”, ha commentato il Fn in un comunicato, parlando di decisione “rivoltante” e chiedendo la ricusazione del presidente del tribunale guyanese. “Questa condanna è ridicola per il suo eccesso. Ed è anche inquietante”, ha rincarato la dose via Twitter Philippe Martel, primo consigliere di Marine Le Pen, a cui il vicepresidente del partito Louis Aliot ha risposto sottolineando che il giudice firmatario della sentenza “apparteneva ed era militante del sindacato della magistratura”.

Plaudono invece alla severità della corte le principali associazioni antirazziste francesi. Questa condanna “rara se non inedita” ricorda al Paese “come il razzismo sia una profonda minaccia alla vita collettiva e che lasciarlo prosperare o tollerare nella Repubblica non può essere ammissibile”, commenta in una nota SOS Racisme, mentre secondo il presidente della Lega internazionale contro razzismo e antisemitismo, Alain Jakubowicz, “I giudici hanno voluto inviare un messaggio” per dire che “non tutto è consentito in questo Paese e che il razzismo e l’antisemitismo sono veri e propri reati”.

Interpellata sulla questione, Christiane Taubira ha tentato di smorzare la polemica sul nascere. “In due anni non mi avete mai sentito commentare alcuna decisione giudiziaria. Non una sola volta. Non farò eccezioni”, ha dichiarato uscendo dalla riunione settimanale del Consiglio dei ministri, aggiungendo poi che “i magistrati giudicano in base al diritto, cioè non giudicano secondo la loro fantasia, ma secondo il codice penale. Questo verdetto riprende semplicemente ciò che è previsto dal codice penale come sanzione per questi reati”.