Francia, Sarkozy interrogato per 12 ore sui finanziamenti illeciti

Pubblicato il 23 Novembre 2012 - 00:06 OLTRE 6 MESI FA
Nicolas Sarkozy (Foto LaPresse)

PARIGI – Nicolas Sarkozy è stato interrogato per 12 ore come “testimone informato dei fatti” nell’inchiesta per finanziamenti illeciti alla sua campagna elettorale nel 2007. I fatti che vedono coinvolto l’ex presidente francese riguardano una presunta “bustarella” intascata dalla miliardaria Liliane Bettencourt, erede L’Oreal. Nel mirino degli inquirenti anche l’amicizia di Sarkozy con l’ex procuratore Philippe Courroye, incaricato del caso Bettencourt fino a un anno fa, per essere risparmiato nell’inchiesta.

Sarkozy, che ha sempre negato ogni addebito, è rimasto a palazzo di Giustizia dalla mattina alle 9 fino al tardo pomeriggio del 22 novembre. Era ”sereno”, ha detto Isabelle Balkany, una delle più strette collaboratrici dell’ex presidente, ed aveva ”soprattutto un sentimento di ingiustizia” nei confronti del lungo interrogatorio al quale è stato sottoposto.

”Non ha niente a che vedere con questa storia”, ha aggiunto, sottolineando che l’accusa di aver tratto vantaggio da ”circonvenzione d’incapace” e ”ridicola se uno conosce Nicolas Sarkozy”. ”Lui l’ha detto – ha proseguito la Balkany – e il suo avvocato ha mostrato le sue agende con gli appuntamenti. Ha visto una volta la signora Bettencourt, punto e basta. C’è  un accanimento, forse di voglia da parte di un magistrato di fare un gran colpo coinvolgendo senza alcun fondamento un ex presidente della Repubblica”.

Sul versante del duello all’ultimo sangue per la presidenza del partito Ump tra l’ex primo ministro Francois Fillon e l’ex segretario Jean-Francois Copè, l’aria rimane burrascosa di autoproclami di vittoria e minacce di querele e ricorsi, ma la novità è l’entrata in scena di Alain Juppè.

L’ex ministro degli Esteri e attuale sindaco di Bordeaux, uno dei co-fondatori del partito, era stato chiamato alla mediazione il 21 novembre da Fillon. Oggi anche Copè, nonostante una rivalità che si è’ fatta acerrima e difficilmente sanabile, ha accettato che a dirimere la disputa sia Juppè. Questi ha annunciato immediatamente che presiederà già la prossima settimana una nuova commissione composta da cinque membri: egli stesso, una persona designata da Copè, una da Fillon e altri due individuati ”in accordo” con i due rivali. Entro 15 giorni, Juppè conta di arrivare ad un verdetto. Ma per l’UMPmp, di questi tempi, niente funziona come si vorrebbe.