Germania. Censimento: manca 1,5 milioni di abitanti. Merkel: chi paga le tasse?

di Francesca Cavaliere
Pubblicato il 3 Giugno 2013 - 06:49 OLTRE 6 MESI FA
Angela Merkel: e ora chi paga le tasse?

Angela Merkel: e ora chi paga le tasse?

Lipsia, Hannover e Dresda, città della Germania, non pagano le tasse. Non è una nuova disposizione, ma in base ai risultati dell’ultimo censimento concluso in Germania dopo la sua riunificazione, quindi il primo dopo poco più di vent’anni, mancano all’appello 1,5 milioni di cittadini, come se gli abitanti di queste tre città non ci fossero più e quindi non pagassero le tasse.

Fosse successo in Italia, si può immaginato cosa ci avrebbero tirato addosso. Ma fino a ora sembra che i tedeschi, sempre uber alles, abbiano retto con distacco l’urto di un imbarazzo che fa il giro del mondo.

I dati diffusi venerdì 31 maggio dall’istituto di statistica federale Destatis dicono che in Germania abitano 80,2 milioni di persone, pari a 1,5 milioni (circa l’1,9 per cento della popolazione) in meno rispetto alle stime ufficiali che si aspettavano 81,7 milioni di residenti.

Secondo l’istituto Destatis , il 9 maggio 2011 – giorno scelto per “fotografare” la situazione demografica – la Germania aveva circa 80,2 milioni di abitanti, 74 dei quali (il 92,3 per cento) in possesso della cittadinanza tedesca. Poco meno di 6,2 milioni di persone (il 7,7 per cento) abitavano in Germania ma erano cittadini stranieri.

Rispetto ai dati ufficiali finora in uso, sono 428 mila tedeschi meno del previsto (lo 0,6 per cento), cui si deve aggiungere anche la differenza tra i cittadini stranieri: la differenza nel numero di abitanti stranieri è del 14,9 per cento, ovvero quasi 1,1 milioni di persone in meno.

Il motivo di questo risultato sorprendente è da ricercare nei meccanismi di registrazione dei cittadini stranieri. Chi si trasferisce in Germania deve fornire un indirizzo alle autorità locali (di solito a livello comunale): la registrazione è necessaria per effettuare molte semplici attività come aprire un conto in banca. Quando si vuole cambiare residenza o lasciare Germania si deve modificare o annullare la registrazione presso le autorità locali, ma moltissimi stranieri vanno via dal Paese senza cancellare la registrazione, soprattutto se non hanno intenzione di ritornare. In questo modo, nei registri locali si è creato negli anni un numero molto alto di residenti “fantasma” che ha finito per gonfiare le statistiche della popolazione.

Come ha detto Steffen Kröhnert , sociologo berlinese dell’Istituto Popolazione e Sviluppo di Berlino al New York Times, alcuni studiosi di demografia si erano trovati in difficoltà nello spiegare come mai, nella popolazione immigrata, ci fosse una longevità così alta, persone che vivevano fino a 110 anni: la realtà era che molti di loro erano tornati da tempo nel loro paese di origine e continuavano quindi a vivere solo nei registri.

I dati del 31 maggio sono stati quindi difformi dalle stime finora fatte perché le autorità federali facevano grande affidamento sui registri locali, che tengono conto di nascite, morti e cambi di indirizzo, cercando anche di correggere eventuali errori o stranezze.

Dalla caduta del Muro di Berlino nel 1989, con la successiva riunificazione tra Germania Ovest e Germania Est, non si era mai tenuto un censimento. Gli ultimi rilevamenti risalgono al tempo della Germania divisa: si erano tenuti nel 1987 quando fu censita la popolazione dell’Ovest( ex BRD) e nel 1981 quando toccò a quella dell’Est ( la ex DDR) .

Il censimento del 1987 in Germania Ovest fu molto ostacolato, dato che secondo molti tedeschi lo Stato non aveva il diritto di controllare i cittadini e di raccogliere dati che poi, si temeva, sarebbero potuti essere condivisi con la polizia o le autorità fiscali (fu su questa base che un tribunale bloccò l’avvio di un censimento nel 1983). A Berlino ci furono proteste e scontri di piazza, ed il partito dei Verdi tedeschi diffuse volantini che dicevano “Solo le pecore si contano”.

Il motivo principale di tale assenza è la grande cultura del rispetto per la privacy dei cittadini tedeschi rafforzato dal fatto che il regime nazista aveva abusato delle informazioni demografiche e anche dal fatto che durante la guerra fredda molti della sinistra politica avevano ritenuto troppo zelante l’applicazione della legge tedesca per rintracciare i terroristi della banda Baader-Meinhof.

Questo censimento, indetto nel 2011, è stato fatto solo per le pressioni della Unione Europea.

Come Peter Schaar, il commissario federale per la protezione dei dati, dice al New York Times, i dati raccolti nel censimento devono essere eliminati il più rapidamente possibile, proprio per evitare il rischio di abusi in cui si potrebbe incorrere tenendoli a lungo.

La riduzione della popolazione preoccupa i politici tedeschi, tra cui Angela Merkel: meno persone che lavorano e pagano le tasse renderanno più difficile ripagare pensioni e sostenere i conti pubblici nei prossimi anni.

Il Paese è attualmente il più popoloso dell’Unione Europea e la sua economia la più grande – la quarta nel mondo, dopo USA Cina e Giappone – ma è anche uno di quelli con l’età media più alta, superato solo dal Giappone e dall’ Italia, ed il suo tasso di fertilità è tra i più bassi del mondo.