Grecia, c’è l’accordo Eurogruppo-Fmi sul debito: 124% entro il 2020

Pubblicato il 27 Novembre 2012 - 00:57 OLTRE 6 MESI FA
Grecia, accordo sul debito. Nella foto Mario Draghi (Ansa)

BRUXELLES – L’accordo salva Grecia tra Eurogruppo e Fondo Monetario Internazionale stavolta c’è. L’intesa, scrive l’agenzia Agi, prevede il taglio del debito pubblico greco al 124% del prodotto interno lordo per il 2020, attraverso un pacchetto di misure suppletive di un’entità pari al 20% del pil.

Una via di mezzo, quindi, tra l’Eurogruppo che puntava su una proroga di due anni tenendo ferma la quota del 120% e il Fmi che invece si opponeva alla proroga. Si tratta si un accordo fondamentale perché necessario per sbloccare la partita degli aiuti, a cui dovrebbe dare il via libera l’eurogruppo del 3 dicembre.

Secondo quanto apprende da fonti europee, dopo oltre 13 ore di riunione i ministri, Fmi e Bce hanno trovato un’intesa sui ‘numeri’, almeno quelli che riguardano la soglia del debito. La Grecia, che secondo il piano di risanamento avrebbe dovuto riportare la spesa al 120% del pil entro il 2020, potrebbe entro quella data invece scendere al 124%. Ma sulle modalità per riportare il debito giù, c’è ancora discussione.

”Non si esce senza un accordo”, hanno ripetuto per tutto il giorno e la notte (la riunione è iniziata alle 12 di lunedì mattina) fonti vicine alla trattativa, ma il problema era convincere il Fmi e soprattutto i suoi membri più  influenti, a partire dagli Stati Uniti, che vogliono vedere più  sforzi da parte dell’Eurozona. Anche la Germania, che già puntò i piedi nell’ultimo eurogruppo di una settimana fa, fatica a superare tutte le resistenze. In gioco c’è il via libera agli aiuti, circa 44 miliardi di euro se si considerano tutte le tranche dovute ad Atene fino a dicembre, altrimenti solo la prossima tranche e’ di 31,5 miliardi.

”E’ necessario che oggi si raggiunga almeno l’accordo politico sugli aiuti alla Grecia, e invito ministri ed Fmi a fare l’ultimo miglio, anzi l’ultimo centimetro rimasto, per raggiungere l’intesa”, ha detto il commissario agli affari economici Olli Rehn.   Il problema, spiegano le fonti, è stabilire chi subirà le perdite maggiori dalla nuova ‘ristrutturazione’ del debito greco. Eurozona, Bce e Fmi trattano per dosare i sacrifici, e si cerca una mediazione tra le posizioni più intransigenti. Come quella del Fmi, che vorrebbe un ‘haircut’, ovvero un taglio del debito come quello a cui furono costrette le banche che per aiutare Atene persero fino al 90% di profitti sui bond.

La Germania, invece, di ‘haircut’ non vuole nemmeno sentir parlare: ”Un nuovo taglio del debito della Grecia non è un tema. E non lo è per molti Paesi dell’eurozona”, ha detto il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert.    Il mix di misure che stanno studiando chiama in campo la Bce, che dovrebbe rinunciare ai profitti sui 5 miliardi di euro di bond greci che comprò due anni fa a prezzo scontato. Girando gli incassi direttamente alla Grecia, la aiuterebbe a tagliare 2,3 punti di debito. L’Eurozona taglierebbe invece gli interessi sui prestiti bilaterali, ricavando altri 1,8 punti, mentre sugli interessi dei prestiti concessi dal fondo salva-Stati Efsf potrebbe esserci una moratoria di dieci anni. Infine, Atene potrebbe riacquistare il suo debito, con 10 miliardi di euro che gli fornirebbe l’Efsf, che significherebbe altri 10 punti in meno di debito.