Grecia: sì del Parlamento (anche di Samaras) a legge Tsipras contro “crisi umanitaria”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2015 - 17:45 OLTRE 6 MESI FA
Grecia: sì del Parlamento (anche di Samaras) a legge Tsipras contro "crisi umanitaria"

Grecia: sì del Parlamento (anche di Samaras) a legge Tsipras contro “crisi umanitaria” (LaPresse)

ATENE – Sì unanime del Parlamento Greco al disegno di legge del governo Tsipras contro la “crisi umanitaria”, con il voto anche del partito di centrodestra Nuova Democrazia (Nea Dimokratia). Una legge approvata nonostante le obiezioni della Troika che aveva detto no alla misura in quanto “atto unilaterale” non concordato con le istituzioni finanziarie internazionali. Ma il provvedimento era il dodicesimo dei 12 punti della lettera che la Grecia ha inviato all’Europa lo scorso 24 febbraio.

Era scritto nel mini-programma di riforme che gli impegni che il governo Tsipras avrebbe preso contro la crisi umanitaria in Grecia sarebbero stati: 1) Soddisfare i bisogni emergenti per l’aumento della povertà assoluta, per mezzo di misure mirate (ad esempio voucher alimentari).
2) Cogliere l’occasione per modernizzare il sistema di assistenza sociale (per esempio con l’emissione di una Smart Card per il cittadino).
3) Valutare i risultati del progetto pilota sul reddito minimo garantito, per una sua eventuale estensione al livello nazionale.
4) Monitorare che le politiche di lotta contro la crisi umanitaria non vengano fatte a saldo fiscale negativo.

Aggiornamento delle 18.30. Il presidente della Ue Donald Tusk, su richiesta del premier Tsipras, ha convocato un incontro sulla Grecia domani sera dopo il Consiglio europeo al quale parteciperanno Tsipras, Merkel, Hollande, Draghi, Juncker e il presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem.

In mattinata Pierre Moscovici, il commissario Ue agli Affari economici (il “ministro dell’Economia” europeo) aveva detto che la Commissione “non è contraria a misure umanitarie per sostenere i greci”, ma il punto è che Atene “non deve prendere misure unilaterali ma consultarsi con Ue, Bce ed Fmi perché abbiamo bisogno di vedere l’impatto sul bilancio”. La Ue “vuole che la Grecia resti nella zona euro, un’uscita provocherebbe danni più che seri soprattutto dal punto di vista politico”. Per il commissario occorre trovare “condizioni accettabili per tutti”, ma “gli impegni presi con l’Eurogruppo vanno rispettati”.

Moscovici ha spiegato di avere “piena fiducia” in Declan Costello, il capo-missione della Commissione Ue nella Troika, che ha chiesto alle autorità greche di non passare le leggi umanitarie senza averne discusso l’impatto con le istituzioni. “Costello ha la fiducia mia e della Commissione, fa un lavoro lodevole”, ha detto il commissario precisando di non aver gradito la rappresentazione fatta da alcuni giornali di una Commissione “ostile all’approccio umanitario”. “La Commissione lavora nell’interesse della zona euro, sosteniamo pienamente l’obiettivo di aiutare i greci più vulnerabili, non sta a noi mettere il veto sulle misure umanitarie”, ha aggiunto. “Ma il punto di Costello è che c’è un accordo quadro il cui elemento centrale è che le autorità greche devono lavorare con tutti, Fmi, Bce e Commissione e consultarsi sulle misure, abbiamo bisogno di valutarne l’impatto sul bilancio”.

Segnali di distensione intanto arrivano dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel, che si sta ponendo come mediatrice fra la Grecia e le istituzioni economiche internazionali dicendosi “convinta che sia il momento giusto” per avere colloqui con Tsipras. Il premier ellenico andrà a Berlino il prossimo 23 marzo per un incontro bilaterale con la Merkel.