Grecia gelata dall’Eurogruppo: A marzo niente aiuti, piano Tsipras non va

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Marzo 2015 - 16:38 OLTRE 6 MESI FA
Grecia, Tsipras non si fida e telefona a Draghi: "Non cedere alle pressioni politiche"

Alexis Tsipras

ATENE – L’Eurogruppo è pronto a bocciare la lista di riforme presentate dalla Grecia. Secondo il suo presidente, Jerona Dijsselbloemla lista di riforme che la Grecia ha inviato all’Ue è “lontana dall’essere completa” e per essere attuata richiederà “tempi lunghi. A marzo non verrà versata alcune tranche di aiuti“.

E così Alexis Tsipras, alla vigilia dell’Eurogruppo sulla crisi greca che si terrà lunedì a Bruxelles, ha telefonato al presidente Bce Mario Draghi e al presidente francese Francois Hollande. A Draghi Tsipras ha confermato il rispetto per l’indipendenza dell’Eurotower, raccomandandosi che questa non soccomba alle pressioni politiche. Con Hollande il premier greco ha confermato la volontà di incontrarsi presto a Parigi.

Lunedì ad ogni modo la Grecia proporrà all’Eurogruppo di rivedere la procedura attraverso la quale negozia le riforme con l’Ue. “Non si discuterà delle riforme ma della procedura”, dice una fonte vicina alle trattative. Nella proposta, sarebbero dei team tecnici a Bruxelles, anziché la “troika” in Grecia, a fare i lavori preparatori prima delle riunioni dell’Eurogruppo. La proposta è stata poi confermata dal ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, secondo il quale questo percorso “sarà discusso dai team tecnici che s’incontreranno a breve a Bruxelles”.

Nel frattempo, però, la Grecia ha bisogno di incassare gli aiuti promessi dall’Ue, perché le casse di Atene si stanno svuotando rapidamente. La soluzione pare comunque vicina anche perché il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, avrebbe risposto positivamente alle sette riforme delineate dalla lettera del ministro delle Finanze greco. Fiducioso anche il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker secondo cui “non ci sarà mai una Grexit”, un addio della Grecia all’euro. Il governo Tsipras, però, non esclude un referendum sulla politiche europee nel caso l’Eurogruppo negasse gli aiuti al paese.