Immigrazione, 13mila arrivi in 4 giorni. E già 145mila sono in Italia

di Corinna Campanile
Pubblicato il 31 Agosto 2016 - 11:48| Aggiornato il 14 Marzo 2017 OLTRE 6 MESI FA
Immigrazione, 13mila arrivi in 4 giorni. E già 145mila sono in Italia

Immigrazione, 13mila arrivi in 4 giorni. E già 145mila sono in Italia

ROMA – Aumentano gli sbarchi di migranti sulle coste italiane, in vista dello stop ai viaggi in autunno. Solo negli ultimi quattro giorni sono 13mila i profughi sbarcati, con concentrazioni particolari nei porti di Augusta, Pozzallo e Reggio Calabria. La conta sale così a 120mila immigrati arrivati in Italia in questi primi otto mesi del 2016, contro i 116mila registrati alla fine dell’agosto 2015. E che si vanno ad aggiungere agli oltre 145mila già ospitati nelle varie strutture. E sul caso migranti anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha fatto autocritica: “Noi tedeschi abbiamo ignorato il problema per troppo tempo”, ha detto.

Con la chiusura della cosiddetta rotta balcanica sono sempre di più i disperati che tentano la pericolosa via del mare, salpando soprattutto dalla Libia e dall’Egitto diretti verso le coste siciliane. Un tratto di mare, però, che non perdona: nel Canale di Sicilia si sono registrate l’85% di tutte le morti in mare, e se nel 2015 il rapporto era di un morto ogni 276 migranti approdati, oggi è di uno ogni 85 migranti.

Sulle coste italiane arrivano soprattutto nigeriani (25%), eritrei (16%) e sudanesi (9%), con un picco di minori non accompagnati: fino ad oggi sono quasi dodicimila.

Se questa è la situazione italiana, dalla Germania arriva a sorpresa l’autocritica della cancelliera Merkel. Intervistata dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung, la leader cristianodemocratica ha ammesso: “Noi tedeschi abbiamo ignorato il problema per troppo tempo. Nel 2004 e nel 2005 c’erano già molti arrivi di rifugiati, ma abbiamo lasciato che affrontassero il problema la Spagna e gli altri Paesi alle frontiere esterne. In seguito all’elevato numero di profughi accolti durante le guerre jugoslave, la Germania è molto felice che fossero altri a gestire il problema. Tuttavia, ha concluso Merkel, la Germania rimane la Germania, con tutto ciò che ci è caro”.