Macron-Le Pen: ballottaggio finisce 55 a 45 (almeno). Ecco come e perché

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 24 Aprile 2017 - 09:54 OLTRE 6 MESI FA
Macron-Le Pen, chi vota chi e ballottaggio finisce 55 a 45 (almeno)

Macron-Le Pen, chi vota chi e ballottaggio finisce 55 a 45 (almeno) (foto Ansa)

ROMA – Macron-Le Pen è il ballottaggio (il secondo turno elettorale) per chi sarà presidente della Repubblica francese. Al primo turno la percentuale di voti raccolti è stata del 23,8 per Macron e del 21,5 per la Le Pen. Un altro 20 per cento quasi tondo è andato a Fillon, il 19,5 a Melenchon, poco più del 6 per cento ad Hamon, altri hanno raccolto percentuali minime se non infime (i candidati erano undici).

Da qui si parte e dove si arriva, quale sarà il risultato del ballottaggio tra due domeniche? Al risultato si arriva osservando il chi vota chi in cui si scomporrà e ricomporrà l’elettorato francese appunto al secondo turno. Secondo turno in cui, a differenza del primo, non si vota più per il più simile a te. Si vota per il meno lontano e spesso si vota perché il più lontano da te non diventi presidente.

In concreto per chi voteranno al secondo turno quelli che al primo hanno scelto la destra moderata e conservatrice di Francois Fillon e che al ballottaggio non hanno più il “loro” candidato? E per chi voteranno al secondo turno quelli che al primo hanno scelto la sinistra anti sistema di Melenchon? E per chi voteranno quelli che già hanno votato per il socialista Hamon? La risposta a queste tre domande dà la risposta quasi aritmetica su chi tra Macron e Le Pen a maggio sarà presidente all’Eliseo.

Emannuel Macron parte dal suo quasi 24 per cento e non c’è ragione ipotizzabile per cui chi l’ha votato al primo turno non confermi il voto al ballottaggio. Dunque, 24 per cento più…Più di sicuro tutto il sei per cento che ha raccolto il socialista Hamon. E non solo perché un minuto dopo i risultati del primo turno Hamon ha dato indicazione di voto per Macron, ma perché è politicamente facile, agevole il travaso dei voti (pochi) socialisti per il centro, progressista se non di sinistra, di Macron. Non solo in funzione anti Le Pen, quel sei per cento non fa fatica a votare Macron. Ventiquattro più sei fa trenta, più…

Più ancora un otto per cento che verrà a Macron dagli elettori di Francois Fillon. Fillon che anche lui un minuto dopo i risultati del primo turno ha dato secca indicazione di votare Macron e soprattutto di non votare Le Pen che sarebbe danno e sciagura. Fillon ha raccolto al primo turno il 20 per cento, Fillon ha un elettorato di destra. Non tutti i suoi elettori lo seguiranno e voteranno Macron. E’ ipotizzabile (l’ipotesi più sfavorevole a Macron) che un terzo dei votanti Fillon al secondo turno si asterrà. Erano il 20 per cento, un sette per cento di astenuti, del restante 12/13 per cento che andrà alle urne una quota “disobbedirà” a Fillon e voterà Le Pen. A Macron dunque resta un otto per cento che viene da Fillon e fa 24 più 6 più 8 più…

Più non molto, al massimo il cinque per cento che verrà dagli elettori gauchisti e anti sistema di Melenchon. Questi ha ottenuto il 19,5 per cento e al secondo turno è più che ipotizzabile che ampia sarà tra questi elettori l’astensione. Chi ha votato Melenchon (che non ha dato indicazioni di voto al secondo turno) farà molta fatica a votare Macron identificato con il “sistema”. Meno difficile perfino il travaso di voti “rossi” in origine fino alla Le Pen. Insomma quel 19,5 senza candidato al secondo turno per metà buona potrebbe astenersi e l’altra metà dividersi tra Macron e Le Pen.

Dunque Macron 24 più 6 più 8 più 5 e fa 43 per cento.

E la Le Pen? Il suo 21 per cento abbondante raccolto al primo turno. Più zero voti provenienti da Hamon, più un cinque per cento che viene dagli elettori di Fillon, più un cinque che viene dagli elettori di Melenchon. Fa 31 per cento.

Tra Macron e Le Pen un differenza di dodici punti (43 a 31). Una differenza di dodici punti che spalmata e tradotta sul corpo elettorale del secondo turno significa un risultato del ballottaggio 56 a 44 a favore di Macron. E questo supponendo dinamiche elettorali, flussi di voti non particolarmente favorevoli a Macron.

Il risultato del secondo turno, il chi vota chi e il chi sarà presidente della Repubblica francese sono come è ovvio già scritti nel voto del primo turno, nella sua geografia e dinamica. La Le Pen potrebbe diventare presidente solo se tutti gli elettori di Fillon votassero per lei e insieme nessuno degli elettori di Melenchon votasse per Macron e insieme ancora qualcun di quelli per Macron al primo turno al secondo decidesse di andare al mare. Più o meno le probabilità di un Gratta e Vinci da un milione di euro come vincita. Sono numeri, voti veri e il tifo politico non può farci niente.