Merkel e migranti, aiuto all’Italia: “Non restino tutti lì”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Agosto 2015 - 15:50 OLTRE 6 MESI FA
Merkel migranti, aiuto all'Italia: "Non restino tutti lì"

Merkel migranti, aiuto all’Italia: “Non restino tutti lì”

ROMA – Da Angela Merkel un aiuto all’Italia sulla questione migranti: non è giusto, ha detto la cancelliera tedesca, “che solo alcuni Paesi si facciano carico dell’accoglienza: serve più solidarietà da parte dell’Europa”.

Un aiuto in vista del summit convocato dalla Ue il prossimo 14 settembre, vertice sollecitato dai ministri dell’Interno di Francia, Germania e Gran Bretagna proprio sulla questione migranti. “Non è giusto – ha detto Merkel – che soli tre o quattro Paesi assorbano quasi tutti i rifugiati”.

“C’è un grande accordo sul fatto che l’Italia debba essere aiutata”, secondo Merkel. Non tutti i migranti che arrivano, in sostanza, devono rimanere nel nostro Paese.

Bruxelles: “Servono regole europee sul diritto d’asilo”. “Serve andare rapidamente verso regole europee comuni sulla richiesta d’asilo, sapendo che solidarietà e responsabilità sono principi indissolubili”. A parlare per l’Ue è il primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, a Calais dove è in visita con il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, il premier francese Manuel Valls e il  commissario all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos. “È necessario – ha detto – accelerare le procedure di registrazione.  Serve un sistema d’asilo europeo, non dobbiamo lasciare la porta aperta a xenofobia e populismo. Alla strada di ciascuno per se stesso. Ciascuno per se stesso non ha mai portato a risultati positivi”, ha proseguito Timmermans. Una cosa è certa, ha detto ancora: la Ue non abbandonerà mai chi ha bisogno di protezione.

Niente divisioni o muri, è l’idea condivisa: “Le barriere non mandano il messaggio giusto” e la Commissione Ue “non incoraggia l’uso di muri ma di altri mezzi” per la sorveglianza delle frontiere, ha detto una portavoce della Commissione Ue, commentando il completamento del muro anti-migranti in Ungheria. Ma ha precisato che resta una “competenza nazionale” per cui Budapest non incorre in “nessuna conseguenza legale”.