Ue, migranti. Cattura & distruggi barconi: all’Italia 11,8% di profughi già qui

di RedazioneBlitz
Pubblicato il 13 Maggio 2015 - 12:02 OLTRE 6 MESI FA
Migranti. Cattura & distruggi barconi: all'Italia 11,8% di profughi. Oggi Ue decide

Migranti. Cattura & distruggi barconi: all’Italia 11,8% di profughi. Oggi Ue decide

ROMA – Ue, migranti. Cattura & distruggi barconi: all’Italia 11,8% di profughi. Doppia decisione europea sui migranti: oggi la Commissione ha stabilito la ripartizione attraverso quote dell’accoglienza profughi, il comitato militare Ue ha presentato il piano con le regole di ingaggio per individuare, fermare ed eventualmente distruggere i barconi e tutte le infrastrutture che consentono il traffico d’uomini sulle coste libiche. Senza la collaborazione delle autorità libiche, le azioni di terra e mare sono comunque subordinate al via libera Onu (in dirittura d’arrivo).

La Commissione ha fissato in 20mila i profughi da accogliere: all’Italia spetta il 9,94% che devono arrivare. Sulle quote sono state recepite molte delle istanze dell’Italia, primo punto d’attracco delle migrazioni ma una decisione definitiva sui profughi già arrivati sarà presa dai ministri europei il 15 e il 16 giugno quando tutta l’agenda migranti sarà ratificata.

All’Italia dovrebbe spettare l’incombenza di ricevere l’11,8% dei profughi : quota già ampiamente superata per cui l’Italia si trova già in credito. Il piano verrà ufficialmente reso operativo dieci giorni dopo il summit dei ministri di Interno e Giustizia dei paesi membri venerdì prossimo 15 giugno.

Dalla bozza che sarà sul tavolo dei ministri si può leggere, a proposito del Cmc, acronimo per “Concetto per la gestione di crisi”, cioè la strategia anti-scafisti: “Cattura e/o distruzione delle strutture che consento il contrabbando, nelle acque libiche, all’ancora, attraccate o a terra”. Sulle speranze di approvazione fa il punto Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera.

Regno Unito e Irlanda rimarranno fuori dalla distribuzione grazie a una clausola di «opt-out». Esclusa anche la Danimarca e dunque saranno 25 gli Stati coinvolti. La scelta di Junker di agire in base all’articolo che impedisce il diritto di veto fa si che il testo possa ottenere il via libera con il sì di 15 commissari. Al momento sono decisamente contrari Polonia, Paesi baltici, Ungheria, Romania, Repubblica Ceca e Slovacchia mentre ci sono alcuni scettici, ma alla fine l’accordo dovrebbe essere comunque raggiunto. (Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera).