Patatine fritte per Merkel, a Renzi baccalà e altri schifi

di Sergio Carli
Pubblicato il 21 Febbraio 2016 - 06:56 OLTRE 6 MESI FA
Patatine fritte per Merkel, gamberetti e avocado per Cameron

Patatine fritte per Angela Merkel, beccata come un turista qualunque mentre si fa uno spuntino da un cartoccio al banco di una rosticceria

BRUXELLES – Patatine fritte per Angela Merkel, gamberetti e avocado per Matteo RenziDavid Cameron e gli altri leader europei riuniti in summit a Bruxwelles, così si nutrono i potenti in Europa.

Angela Merkel è stata beccata da un giornalista inglese, James Mates, capo servizio Europa della Itv, la televisione commerciale britannica, che ha postato la foto su Twitter, con questo commento:

“Breakfast? Cancellato. Pranzo? Abbandonato. Cena? Non prima delle 8, se mai ci sarà. Così Angela Merkel punta sulle papatine.

La Merkel ha l’aria furtiva e un po’ colpevole, capisce di essere stata adocchiata ma non capisce bene, mentre le sue guardie del corpo seguono impassibili, guardando in due direzioni opposte,  senza troppa scena.

Questa foto si riferisce probabilmente alla seconda giornata di lavori a Bruxelles, dove Angela Merkel ha partecipato, con tutti i capi dei Governi in Europa, incluso Matteo Renzi, a un summit per cercare invano di risolvere il problema dei profughi e per mettere il sacco il povero Cameron, lasciandogli la parvenza di avere ottenuto una grande vittoria e evitare un voto anti europeo al prossimo referendum.

Il clima non era molto favorevole agli inglesi. Tutti sanno, anche i più accorti tra loro come la bravissima attrice Emma Thomson,  che se escono dall’Europa, gli inglesi tornano all’età della pietra, non potendo più contare sul frutto delle rapine compiute nei secoli passato in tutto il mondo. Glielo ha cantato duro Martin Shulz, presidente del Parlamento Europeo, che deve la fama, più che alla carica che ora occupa, all’insulto di Berlusconi quando gli disse:

“Ma lo sa che lei sarebbe stato un bel kapò in uno dei vostri lager nazisti?”.

La sera precedente, invece, alla cena di apertura dei lavori, il menù era un po’ più sofisticato, almeno in apparenza, certo non da Vissani o Pergola, ma nemmeno da buona trattoria romana, piuttosto un tentativo di cucina sperimentale sovrapposta al menù del più banale ristorante di circolo di Londra, una roba da trenta euro a testa che a noi contribuenti sarà costata 100, chissà quanta cresta ci fanno su questo tipo di cene, a spese nostre. Comprendeva, dopo un

antipasto a base di gamberetti e avocado,

filetto di merluzzo [cioè una specie di filetto baccalà, sicuramente congelato dal Mare del Nord] con emulsione di birra, uno schifo,

mousse di mango con ananas caramellato,  roba da vermi,

caffè.

Una cena a pezzo fisso, anche se nulla si sa dei vini, scelti, inroma il Daily Mail, da una “lista segreta”.

Povero Renzi, chissà quanto avrà rimpianto una buona e saporita pizza a taglio.