Terremoto Emilia, arrivano i fondi Europei. Accordo con chi “non voleva pagare”

Pubblicato il 9 Novembre 2012 - 20:04 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto Emilia, accordo per i fondi europei per la ricostruzione

BRUXELLES – Lo stallo, la preoccupazione, le trattative e alla fine l’accordo. I soldi europei per i terremotati dell’Emilia Romagna arriveranno, salvo nuove sorprese. Parlamento, Consiglio e Commissione Ue hanno infatti raggiunto un’intesa di principio per arrivare allo sblocco dei fondi per l’Emilia.

L’intesa, spiega l’Ansa,  sarà formalizzata nell’ambito dell’accordo complessivo che dovrebbe essere raggiunto martedì prossimo quando riprenderanno i negoziati sui bilanci 2012 e 2013. Di ufficiale, quindi, per ora non c’è nulla ma la notizia basta a tranquillizzare gli emiliani anche perché di soldi dalla Ue ne devono arrivare tanti, circa 670 milioni.

L’attesa mette la parola fine a quello che poteva diventare un caso diplomatico preoccupante. Perché su quei fondi da destinare all’Emilia, soldi dell’apposito fondo europeo di solidarietà, l’intesa in principio c’era. O meglio, in linea di principio, tutti i Paesi Ue avevano stabilito che l’Italia ne aveva diritto. Tutto è però cambiato quando è arrivato il “conto”. A quel punto cinque Paesi, Germania, Svezia, Inghilterra, Olanda e Finlandia (notare la cospicua presenza di Paesi “rigoristi”)  si sono messi di traverso.

Nulla di ideologico contro l’Italia. E’ semplicemente successo che i 27 erano riuniti per decidere anche sul bilancio rettificativo Ue 2012, per cui la Commissione ha chiesto in più la cifra record di 9 miliardi, e anche sul bilancio 2013, per cui la sempre la Commissione ha chiesto un aumento del 7% rispetto a quello dello scorso anno. Richieste giudicate eccessive, in tempo di crisi, dai Paesi in questione.

Un problema complesso perché si tratta di soldi che servono a coprire impegni già presi. Ora sono arrivate le ‘bollette’ da pagare: cosa dovrei farne, ignorarle e buttarle nel cestino della spazzatura?”, ha detto il commissario Ue al bilancio Janusz Lewandowski ai ministri riuniti a Bruxelles. La soluzione, alla fine, sembra essere arrivata. Almeno fino a martedì.