Theresa May, il governo post Brexit: Boris Johnson agli Esteri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Luglio 2016 - 10:59 OLTRE 6 MESI FA
Theresa May, il governo post Brexit: Boris Johnson agli Esteri

Theresa May, il governo post Brexit: Boris Johnson agli Esteri

 

ROMA – Theresa May, il governo post Brexit: Boris Johnson agli Esteri. Non ha perso tempo la nuova premier britannica Theresa May, che nemmeno un’ora dopo aver varcato la soglia di Downing Street aveva già snocciolato i nomi del suo governo. Un esecutivo in netta discontinuità con quello di David Cameron che, per lo più, ha confermato le previsioni della vigilia ma ha riservato anche qualche sorpresa.

Hammond Cancelliere dello Scacchiere. Philip Hammond si è aggiudicato la poltrona più importante: l’ex ministro degli Esteri è stato nominato cancelliere dello Scacchiere, e quindi titolare del Tesoro, al posto di George Osborne, fedelissimo di Cameron rimasto fuori dal governo. “E’ stato un privilegio essere Cancelliere per sei anni. Altri giudicheranno il mio operato. Spero di lasciare l’economia britannica in uno stato migliore di come l’ho trovata”, è stato il commento amaro su Twitter di Osborne, che non ha avuto neanche il tempo di liberare la scrivania.  Subito dopo la nomina, infatti, il suo successore è andato ad insediarsi al Tesoro, al numero 11 di Downing Street.

Boris Johnson recuperato al Foreign Office. E l’avvicendamento agli Esteri è stata forse la mossa più sorprendente della May. A guidare la diplomazia britannica sarà Boris Johnson, noto gaffeur di fama mondiale, ma soprattutto leader della campagna pro-Brexit. Che dopo il suo ritiro dalla campagna per la leadership Tory, l’ex sindaco di Londra sarebbe stato ricompensato con un ruolo di peso era nell’aria. Ma forse in pochi si aspettavano che gli fosse affidata una poltrona così delicata. Non è un caso se uno dei primi commenti alla nomina di Johnson sia arrivato proprio dalla Casa Bianca.

Gli Stati Uniti lavoreranno con il nuovo ministro degli Esteri inglese, ha assicurato il portavoce del Dipartimento di Stato, Mark Toner, sottolineando che il rapporto fra Gran Bretagna e Stati Uniti ”va al di là delle singole personalità”.

Un ministro per la Brexit. Sarà invece David Davis, veterano del Partito Conservatore e sostenitore di Leave al referendum sull’Ue, a guidare il neonato ministero per la Brexit, cui spetterà gestire il divorzio da Bruxelles. Era da tempo all’opposizione nel partito, in polemica su molti temi con la linea dello stesso Cameron.

Gli altri ministri. Rientra nel governo, al Commercio Estero, anche un altro grande vecchio del partito e ‘brexiter’ Liam Fox, titolare della Difesa alcuni anni fa. Confermato alla Difesa Michael Fallon, mentre al suo vecchio ministero May ha voluto un’altra donna: Amber Rudd. Ex ministro dell’Energia, sorella del guru della campagna ‘Remain’ e ‘remainer’ convinta, Rudd ha 52 anni ma è entrata in politica solo dieci anni fa. Ex investment banker, broker e giornalista finanziaria, i media britannici ricordano che uno dei suoi primi lavori fu sul set del film ‘Quattro matrimoni e un funerale’. Si occupava di ‘coordinare i personaggi aristocratici’. Nelle sue mani ora il complesso dossier immigrazione.